STRASBURGO – «Sono favorevole all’ipotesi di considerare una possibile “riperimetrazione” delle Zone Economiche Speciali (ZES) per includere anche le province di Frosinone e Latina – afferma l’on. Salvatore De Meo, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Parlamento europeo – ma ritengo importante dare alla proposta un taglio operativo e propositivo che vada oltre il desiderio legittimo di includere anche l’area del basso Lazio, fortemente caratterizzata da un grave deficit, infrastrutturale fisico e digitale, che sta compromettendo lo sviluppo socio – economico del territorio. In questa direzione, importante e significativa è stata la netta presa di posizione del presidente della Regione, Francesco Rocca, che ringrazio per aver formalmente coinvolto il Governo per le determinazioni necessarie.

Le Zone Economiche Speciali (ZES) – ricorda l’on. De Meo – sono aree geografiche specifiche individuate dallo Stato all’interno delle quali vengono previste condizioni speciali per le imprese, tra cui incentivi e agevolazioni economiche e burocratiche, allo scopo di attrarre imprese e promuovere la competitività e gli investimenti nazionali ed esteri. Inoltre, esistono anche le Zone Logistiche Semplificate (ZLS) che prevedono, invece, solo semplificazioni amministrative e miglioramenti infrastrutturali e logistici, senza agevolazioni fiscali tranne in casi eccezionali nei quali diventano Zone Logistiche Semplificate rafforzate, di fatto molto simili alle ZES.

Nel Lazio esiste una ZLS che comprende 29 comuni, molti dei quali nelle province di Latina e Frosinone – continua l’on. De Meo – ma finora non sono state create le previste condizioni di interconnessione e attrazione degli investimenti. Basti osservare l’oggettivo isolamento dell’area sud della provincia di Latina dove insiste il MOF, uno dei centri agroalimentari più importanti di Italia, ed il porto di Gaeta oppure la rigorosità del SIN della Valle del Sacco a seguito del quale nessun intervento di mitigazione è stato programmato e realizzato mettendo molte aziende nella necessità di dover delocalizzare, loro malgrado, i propri stabilimenti.

Nei giorni scorsi – afferma l’on. De Meo – durante il consueto e periodico incontro tra gli eurodeputati italiani ed il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR, on. Raffaele Fitto, ho personalmente potuto sottoporre allo stesso la questione delle aree del basso Lazio “cuscinetto” o “contermini” delle vecchie ZES ed ora della nuova ZES unica.

Alla luce della risposta del Ministro Fitto – continua l’on. De Meo – che ha spiegato l’avvenuto processo di riorganizzazione formale e giuridica delle precedenti otto ZES in una ZES unica e precisato l’impossibilità in questa fase di condividere una diversa perimetrazione della stessa, ho proposto alla Camera di Commercio Frosinone e Latina, al Consorzio Industriale del Lazio e alle Associazioni di categoria delle due province interessate l’istituzione di un tavolo di lavoro per discutere ed individuare le possibili soluzioni da sottoporre, sulla base di elementi e motivazioni oggettive, prima alla Regione e poi al Governo.

È chiaro che a mio avviso – dichiara inoltre l’on. De Meo – qualsiasi proposta in merito debba essere preliminarmente supportata da uno studio dettagliato con il quale evidenziare le caratteristiche socio economiche e geomorfologiche, i dati storici delle imprese, i dati dell’occupazione, le presenze e le carenze infrastrutturali, fisiche e digitali, gli investimenti, pubblici e privati, realizzati e potenziali, i punti di forza e di criticità, il regime fiscale delle due province e soprattutto l’impatto su queste delle agevolazioni fiscali e economiche della istituita ZES unica.

L’elaborazione di uno studio – conclude l’on. Salvatore De Meo – è lo strumento operativo da condividere con la Regione per poter proporre al Governo l’adozione di misure adeguate ed opportune che possano garantire reali ed omogenee condizioni di connessione e competitività tra le varie aree geografiche del Paese».


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