SABAUDIA – «In questi dieci anni ancora non riusciamo a smettere di emozionarci, sorridere, commuoverci e, soprattutto, continuare a stupirci». Queste le parole a caldo dopo la serata inaugurale della X edizione de Il Parco e la Commedia, rassegna promossa dalla Pro Loco di Sabaudia, curata dal direttore artistico Umberto Cappadocia e dal presidente dell’Associazione Gennaro Di Leva, con i patrocini di Regione Lazio, Provincia di Latina, Città di Sabaudia, Parco Nazionale del Circeo, UILT- Unione italiana libero teatro e Consorzio Pro Loco Circe. «Eravamo certi – continuano – che anche quest’anno, dopo un anno di fermo forzato, il nostro pubblico ci avrebbe atteso, ma come spesso accade tutto è andato ben oltre le nostre aspettative. Come ogni nuovo inizio non possiamo nascondere la nostra emozione ma anche preoccupazione, soprattutto nelle complesse condizioni che stiamo vivendo in questo interminabile periodo. Portare avanti, senza alcuna interruzione, 16 serate per 17 spettacoli non è certo cosa ordinaria, ma l’esperienza del Parco e la Commedia diventa per noi di anno in anno sempre più straordinaria». Tutto esaurito nell’anello di sicurezza intorno alla cavea del Centro visitatori del Parco nazionale del Circeo, allestito per assicurare il rispetto delle normi basilari anti contagio, ma alle 220 persone consentite all’interno se sono aggiunte altrettante all’esterno che, portando anche delle sedute da casa, hanno assistito allo spettacolo dall’area circostante.
All’emozione di un quanto mai atteso ritrovarsi si è aggiunta anche l’assegnazione del primo premio speciale, novità nella storia di una rassegna che come unico premio ha sempre posto la grande partecipazione di pubblico. Assecondando quel desiderio di vicinanza che forse rappresenta il leitmotiv di questa edizione, il primo premio non poteva che avere il nome di Liliana e Damiano Carbonelli, da sempre a fianco della rassegna fin dal primo anno. Il premio è stato consegnato dalla nipote Maria Chiara e dal figlio Antonio ad Angelo Grieco, in rappresentanza della compagnia “Insieme per Caso”, gruppo teatrale che si è distinto per aver illuminato il palco del Parco e la Commedia dal 2012.
Il teatro a cielo della cavea del Centro visitatori, in queste prime serate che si protrarranno fino all’8 agosto, continua a mostrare uno dei suoi volti più belli e lunedì 26, sempre alle 21, torna in scena un’attrice che negli ultimi due anni ha rappresentato tra i momenti più alti della rassegna. Torna protagonista della serata, dopo gli applausi più forti e prolungati che hanno posto il sigillo ad un Assolo (l’Atto unico per una donna) tutto di un fiato nell’VIII edizione e a delle Lettere d’amore (nella IX) scritte e vissute sulla scena, la meravigliosa Elisabetta Femiano. La “Compagnia il gruppo dell’arte” presenta “La notte di Medea”, elaborazione drammaturgica della Medea di Euripide di e con Elisabetta Femiano, per la regia di Danilo Proia. «Siamo partiti dai titoli di giornale – come nelle note di regia – per riscoprire che i figli nella nostra contemporaneità subiscono ancora l’orrore della morte inflitta dalle madri. È stato questo orrore, questa improvvisa finestra spalancata su l’abisso della profondità umana che ci ha costretti a indagare, a cercare di trovare una via, un percorso per tentare di capire il senso di queste terribili morti, accettare la possibilità di un senso, e con esso affrontare l’inevitabile panico di uno sguardo interiore. Questa è la Storia delle storie, è l’emblema del tragico dolore, è la vita di una donna-mito che non esita a sacrificare i propri figli sull’altare di un Amore tradito». L’allieva di Ronconi compirà nello spazio scenico lo straziante rito della catarsi. Vitale diventa realizzarlo, compierlo per poter fare di quella tenebra quale silenzio di luce, un nuovo canto di Vita.
Assecondando le scelte della direzione artistica di offrire occasioni di riflessione alternandoli però a momenti di pura leggerezza, martedì 27 l’Associazione di promozione sociale Sarah Bernhardt presenta la commedia romantica diretta da Ilaria Izzo “Amore…? Chi…?”. Lo spettacolo, in accordo con una rassegna da sempre attenta a garantire l’inclusione di tutti i suoi ospiti, è fruibile anche da persone con disabilità uditiva poiché interamente tradotto in LIS-Lingua italiana dei segni grazie all’interprete Michela Ortolani.
Cambio di scena e mercoledì torna sul palcoscenico a cielo aperto del Parco la compagnia “Divieto di Affissione”, diretta da Franco Tuba, che presenta “Scambio di persona all’italiana – Articolo 494”, una commedia di Giuseppe Della Misericordia. È punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino a un anno. Così viene punito lo scambio di persona secondo l’articolo 494 del nostro Codice penale, ma in questa commedia colma di satira dissacrante, di articoli del Penale ne vengono violati parecchi. Basata sull’equivoco provocato dallo scambio di persona, ma diversamente da quanto impone questo genere, i personaggi si trovano ad agire, consapevoli di quanto sta accadendo, l’uno di fronte all’altro, in un confronto senza esclusione di colpi pur di riprendersi la propria identità. Ciascuno a modo suo è alla ricerca della propria identità, in una società dove le persone hanno sempre meno il controllo della propria vita e di ciò che li circonda.
Ogni appuntamento è come sempre a ingresso gratuito (fino a esaurimento dei posti contingentati nel rispetto della normativa anti-contagio) grazie all’imprescindibile sostegno economico di attività produttive che rinnovano il loro contributo e all’apporto degli Enti che con il loro appoggio consentono di portare in scena serate di teatro, dialogo e collaborazione, in uno dei luoghi più rappresentativamente “nostro” di questo territorio.
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