LATINA – “Il problema dell’astensionismo rischia di minare nel profondo anche le prossime elezioni amministrative di Latina” lo dichiara, in una nota, Mauro Visari, in corsa per un posto in consiglio comunale di Latina nella lista del PD.
“Ho sentito in questi giorni – continua Visari – il ministro Calderoni dire che c’è un problema di informazione. Non sono d’accordo caro ministro. La gente non va a votare non perché non lo sa, ma perché non vuole”.
E ancora: “Il fatto di non partecipare al voto è stato individuato, da molti, come atto politico di protesta, di contrasto a qualcosa che non piace, che non funziona. La politica viene giudicata come qualcosa di negativo o addirittura deleterio, che commette errori e non risponde alle esigenze dei cittadini. In Italia, negli ultimi 20 anni, abbiamo assistito ad elezioni nella quali ha vinto la destra, la sinistra, il centro, i movimenti. Un continuo cambiare alla ricerca di qualcuno all’altezza ed ora è subentrato un senso di disperazione, si è radicata una idea di fondo che la politica non riesca e non voglia in alcun modo risolvere i problemi. L’astensionismo va quindi affrontato politicamente: la politica deve dimostrare di essere all’altezza del compito al quale è chiamata”.
La riflessione di Visari si sposta, poi, a livello locale: “Personalmente sono molto preoccupato per quanto potrà accadere a Latina. In giro avverto un senso di sconfitta da parte dell’elettorato che non riesce più ad aggregarsi ad un gruppo politico con entusiasmo. Ne è dimostrazione il fatto che mai, come nella prossima tornata elettorale, ci siano stati così pochi candidati a sindaco, così poche liste e candidati al consiglio comunale. Addirittura quattro, se non cinque volte meno. Di questo vorrei parlare coi cittadini: questo sentore, diffuso, ha una risposta adeguata nel non andare a votare? Vogliamo veramente che sia qualcun altro a decidere chi vincerà? Perché alla fine qualcuno verrà eletto… Non si può abbandonare la speranza nella politica; non può, e non deve essere considerata altro e contro di noi. È sempre meglio partecipare, in ogni occasione.
La partecipazione al voto ha qualcosa a che vedere con la democrazia, con la libertà, significa contribuire alla soluzione dei problemi della tua comunità. È un atto che si fa insieme alla propria comunità e non si può disertare perché così facendo si fa del male a se stessi ed a nessun altro. Agli elettori voglio dire: nessuno è penalizzato dalla tua assenza al voto se non te stesso, le tue aspirazioni le tua aspettative”.
E quindi, per concludere: “Al ministro Calderoli vorrei dire che è da anni che il comune non manda più le comunicazioni elettorali a casa ma solo da 2 o 3 anni che gli elettori disertano le urne. Occorre una risposta politica non tecnica”.
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