“La violenza di genere è una battaglia che si combatte su più fronti. In occasione del 25 novembre tutti si sentono coinvolti ed è giusto promuovere iniziative di sensibilizzazione ma è evidente che è nell’azione politica di ogni giorno che si può modificare un fenomeno strutturale della nostra società. Purtroppo , malgrado le dichiarazioni inopportune di esponenti della maggioranza di governo, il patriarcato non è un’ideologia e non è morto ma è una realtà ancora viva. E i dati ci dimostrano che le donne continuano a pagare il prezzo più alto in termini di lavoro, sicurezza e tutela dei diritti. Mentre aspettiamo che il governo centrale mantenga le promesse fatte sull’educazione sessuo affettiva che nelle scuole non è ancora partita, sul piano locale le azioni politiche della maggioranza continuano a non dare risposte esaurienti. Invece di migliorare le politiche di supporto al carico di cura e alla genitorialità che spesso ricadono sulle donne e che sappiamo essere uno strumento necessario per l’emancipazione femminile, vengono aumentate le rette degli asili nido; invece di aumentare i posti delle scuole a tempo pieno, come fatto dalla precedente amministrazione, vengono incrementati i costi delle rette delle mense”. Così la segretaria di Latina Bene Comune, Elettra Ortu la Barbera, in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.
“Un anno fa – aggiunge la segretaria del movimento – è stata votata una mozione ‘Latina città delle donne’, che prevedeva tra le altre cose progetti di sensibilizzazione nelle scuole da realizzare in collaborazione con la Regione. Cosa è stato realizzato? E cosa è stato fatto per dotare il Comune della figura della consigliera di fiducia, su proposta di Lbc, per contrastare le discriminazioni sui luoghi di lavoro? Erano stati stanziati dei fondi per l’istituzione di questa figura, ma ad oggi non c’è traccia del risultato di questo percorso. Il contrasto a questo fenomeno si basa sull’emancipazione femminile e l’educazione culturale, azioni che devono essere programmate tutto l’anno e non solo i occasione del 25 novembre. Ben vengano tutte le manifestazioni per questa ricorrenza e ben venga l’incontro organizzato dal Comune, ma è poi nelle politiche quotidiane che si vede qual è la lente con cui l’amministrazione guarda al problema e qual è il grado di sensibilità su questo tema. L’80% circa delle violenze sulle donne avviene in ambito domestico da persone di nazionalità italiana ed è proprio qui che dobbiamo agire. Oggi sappiamo inoltre che l’età delle vittime si è notevolmente ridotta, spesso sono appena 18enni. Le istituzioni non possono restare a guardare e non possono limitarsi ad analizzare il problema solo nel giorno del 25 novembre né è possibile affidarsi soltanto all’azione repressiva delle forze di polizia. E’ necessario quanto prima organizzare azioni di prevenzione capillari, che partano proprio dalle scuole e dalle giovani generazioni. Come Lbc continueremo a batterci per questo tema in ogni situazione”.
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