LATINA- Si è tenuta stamane l’udienza per la convalida del fermo di Dragos Daniel Marcu, il trentenne rumeno catturato domenica mattina presso una fabbrica dismessa a Pontenuovo, nei pressi di Sermoneta.Il giudice ha confermato la misura cautelare in carcere.
Ricercato dal 3 maggio scorso per l’aggressione alla coppia di giovani nello stabile abbandonato dell’ex zuccherificio dello Scalo, l’uomo dovrà rispondere della pesantissima accusa di violenza sessuale nei confronti della 17enne che, insieme al fidanzato, si era avventurata nello stabile in disuso.
Marcu ha già avuto un colloquio con il suo avvocato, Adriana Anzeloni, difendendosi in maniera netta rispetto a quanto raccontato dalla vittima: «Io non l’ho violentata», ha detto alla penalista che lo segue da tempo nelle, non poche, vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto negli anni.
La violenza sulla 17enne, sequestrata nella microcar per quattro interminabili ore, rappresenta l’aspetto più drammatico e delicato di una vicenda che ha ancora molti lati oscuri e che lo stesso dispositivo di fermo non chiarirebbe del tutto. Si tratta al momento di due versioni opposte rispetto alla serata in cui i due fidanzati si sono recati a via delle Industrie guidati dalla app sul telefonino che indica luoghi abbandonati in cui appartarsi.
Insomma, una bravata che è costata cara e per la quale i fidanzati, lei ancora minorenne lui da poco diciottenne, non avevano messo in conto di imbattersi in Marcu, che in quei luoghi si trovava da pochi giorni, dopo essere stato mandato via dall’appartamento che occupava.
Il rumeno era lì per dormire, poi sono arrivati i due e hanno familiarizzato: Marcu ha fumato crack davanti a loro – da stabilire, poi, se circolasse anche altro tipo di droga – e lo stato di alterazione ha fatto precipitare la situazione. Ma il ragazzo è stato colpito violentemente dal rumeno. Poi il rapimento a bordo della macchinetta della giovane e lo stupro, almeno secondo la Procura.
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