Vincenzo Bianchi: ecco perché ho lasciato Forza Italia.

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LATINA – E’ con gli amici al bar “Turi Rizzo”, Vincenzo Bianchi. Non parla da tempo, ci guardiamo ed intuisco che cose da dire, idee da esprimere non mancano al fondatore di Forza Italia che nel ’94 con il partito di Berlusconi fu eletto alla Camera dei Deputati.

Lo trovo dimagrito, in forma smagliante. La dentatura è bianchissima, indossa un cappello da baseball Lacoste e un giubbotto Stone Island. La bicicletta è legata al palo della luce, sembra un ragazzo in quegli occhi color del mare che s’illuminano ogni volta che si parla di politica.

Onorevole Vincenzo Bianchi, lo sa cosa dicono i maligni? Che se nel ’94, in Forza Italia, si fosse candidata la signora Maria sarebbe stata eletta lo stesso…

Le vorrei far fare una riflessione: allora, nel 1994, 9 comuni su 9 erano in mano alla sinistra. Quando mi ricandidai per la seconda legislatura, il mio sfidante era il Prof. Comandini, di Cisterna. Io presi 350 voti in più e venni eletto. Forse il mio impegno e la mia persona fecero la differenza, no?

Perché il fondatore di Forza Italia in provincia di Latina decide di abbandonare il partito?

In effetti io, insieme a Stefano Zappalà, Forza Italia ho contribuito a fondarla. Tre anni fa ho ritenuto che fosse stato superato il limite sopportabile nella conduzione politica del partito. Per parlarci chiaro: a me hanno impedito di fare la terza legislatura in Parlamento. Vuole che le racconti perché?

Dica pure..

Ricordo una riunione notturna con Berlusconi, Scajola, Tajani e Gianni Letta. Mi chiesero perché a Latina il partito prendeva il 35% e a Roma solo il 5%. Io allora risposi che probabilmente FI non era ben rappresentata. Chiaramente questa mia opinione fu così ben accolta che non fui ricandidato.

In Forza Italia le acque sembrano piuttosto agitate. I romani vogliono la testa di Fazzone?

Questo scontro fra Roma e le province è sempre esistito. Poi, mi pare sia stata mal digerita la nomina del Sen. Fazzone a Coordinatore regionale di Forza Italia, sopratutto dalla componente degli ex An. Oramai l’hanno puntato e mi vien da dire che ora il re è nudo.

Armando Cusani, che Forza Italia l’ha abbandonata per aderire al movimento di Stefano Parisi, in una recente intervista è stato durissimo con Fazzone. Cosa ne pensa?

Premetto che ho sempre stimato Armando come amico e per le sue qualità amministrative. Forse di alcune cose se ne poteva accorgere prima, cosa le devo dire? Meglio tardi che mai…

Tutto sommato a Latina Forza Italia ha tentato un rinnovamento. In Consiglio comunale ci sono Ialongo, Giovanna Miele, Alessandro Calvi..

Questa classe dirigente paga lo scotto di tutti gli appuntamenti importanti in cui FI è venuta meno. Pensi alle ultime elezioni amministrative, è anche colpa loro se oggi governa Coletta.

Un giudizio sulla Segreteria Provinciale di Forza Italia?

Quale segreteria provinciale ?

Quella guidata da Alessandro Calvi, Onorevole..

La prego, mi faccia un’altra domanda.

Ricordo che lei si spese molto per favorire l’unità del centrodestra..

E’ quello che ho cercato di fare in tantissime nottate passate a convincere i candidati a Sindaco che unito il centrodestra avrebbe vinto le elezioni. Non hanno voluto comprendere, si figuri che c’erano più candidati alla carica di Sindaco che per quella di consigliere comunale. L’opinione pubblica, poi, ha interpretato il voto a Coletta come una protesta verso il sistema di prima, quasi come fosse un voto dato ai Cinque Stelle.

Lunedì, in Consiglio Comunale, la Consigliera Perazzotti ha detto che sì, loro non hanno fatto niente, ma almeno non hanno provocato danni. Come le sembra questa teoria?

Questa affermazione è ridicola. Le chiacchiere stanno a zero, la città ha tantissimi problemi, grandi e piccoli. Un amministratore serio si preoccuperebbe di dare risposte ai cittadini.

Non le sembra che il vero errore politico fu sfiduciare Zaccheo?

Assolutamente sì, fu un errore politico. C’è stata anche una mancata lucidità di Zaccheo nel non considerare la gravità della situazione. Io provai ad avvertirlo che non si stava giocando, ma si faceva sul serio. Forse fu mal consigliato.

Parliamo di politica nazionale. Il Presidente Mattarella varerà un Governo cosiddetto neutrale. Secondo lei avrà la fiducia in Parlamento o si tornerà al voto?

Io sono per un Governo politico Lega- Cinque Stelle. Abbiamo bisogno di un Esecutivo che dia risposte immediate sui temi europei, sul Def, sulla sicurezza. Io non credo che questo Governo del Presidente avrà la fiducia, si potrebbe votare in Ottobre.

Lei Berlusconi lo ha conosciuto, come lo vede?

Il Cavaliere è sempre un grande. Ha creato una fortuna imprenditoriale. L’unico limite è che, negli ultimi anni, la gente che frequentava Palazzo Grazioli non era all’altezza di Berlusconi.

Il futuro politico di Vincenzo Bianchi?

Amo la mia città, e sono preoccupato come padre e come nonno. Quando uno dei miei figli mi dice che Latina non offre più nulla e che bisogna andare altrove, soffro. Il fatto è che non c’è più passione in chi amministra. L’impressione è che stiano in Consiglio comunale solo per prendere lo stipendio.

Insomma, si ricandiderà Onorevole?

No. Io ho avuto l’onore e la fortuna di fare tante cose. Adesso tocca ad altri. Io posso soltanto dare una mano, offrire qualche consiglio ai giovani che prenderanno in mano le sorti di questa città.


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