SAN FELICE CIRCEO – “Bloccato lo sviluppo e soprattutto rinviato a data da destinarsi il rilancio di zone sorte spontaneamente e carenti di servizi primari. Con la scelta di revocare la variante per la perimetrazione dei nuclei abusivi non ci sarà la possibilità di costruire piazze, parchi, giochi e tutte le altre opere a vantaggio della collettività”. Non usa troppi giri di parole Giuseppe Schiboni per definire la decisione della maggioranza, presa nell’ultimo consiglio comunale, di revocare in un colpo solo le sei delibere con cui era stato avviato l’iter per altrettante varianti. “E’ l’ennesimo passo indietro per il nostro territorio – continua il consigliere Schiboni – Colpisce il modus operandi di questa amministrazione che fin dall’inizio ha lavorato solo allo scopo di distruggere tutto quello che è stato fatto in precedenza, senza avanzare alcuna proposta concreta per lo sviluppo del paese. Tra l’altro rimangiandosi anche il loro stesso programma elettorale, come nel caso della variante per il recupero dei nuclei abusivi che si erano impegnati ad adottare.
Proprio quest’ultima era stata progettata per dotare di servizi e rendere più vivibili quelle aree del paese che negli anni hanno subito un’edificazione incontrollata. Si trattava di ben 13 zone del territorio, da Mezzomonte a Campo La Mola fino a Pantano Marino, dove era prevista la dotazione dei servizi, la creazione di aree verdi, la sistemazione delle strade, la realizzazione di rotonde e di parcheggi e altro ancora”.
Quello dei nuclei abusivi è l’esempio più eclatante, ma non meno importanti erano le opere previste nelle altre varianti che puntavano in particolare a rilanciare il turismo. “Penso alla variante alberghiera – continua Schiboni – che avrebbe riqualificato il litorale affiancando alla realizzazione di nuove strutture ricettive la creazione di piste ciclabili e pedonali e una rete di parcheggi; oppure al piano per l’area commerciale di La Cona, che avrebbe consentito di migliorare l’arredo urbano e adeguare gli edifici a moderni standard urbanistici. La bocciatura delle varianti è solo l’ennesimo atto di un quinquennio amministrativo disastroso, che ha fatto solo danni a San Felice Circeo”.
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