ROMA – Il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti ha illustrato in videoconferenza con sindacati, Prefetti e associazioni datoriali, il piano di riapertura delle attività del Lazio per la fase 2 che varato successivamente a quello nazionale che il Governo licenzierà nelle prossime 48 ore. Sulla falsariga di quanto già fatto da altre Regioni nei precedenti giorni, Zingaretti ha previsto per alcune attività l’obbligo di indossare i DPI, per altre, invece, azioni da mettere in campo che dovranno osservare prudenza, prevenzione, protezione e progettazione. La riapertura di negozi, bar e ristoranti dovranno dunque osservare cautela e le disposizioni sulle distanze sociali (da 1 metro e 50 ai 2 metri) all’interno dei locali riorganizzando gli spazi. Questo varrà anche per i lavoratori delle industrie, per i quali ci sarà la misurazione della temperatura, la rotazione e la mappatura dei contagi per controllare da vicino la situazione. Le linee guida dettate saranno poi riviste e riadattate in base alle esigenze di ogni territorio. Dunque si punta a tornare alla normalità lavorativa a piccoli passi tenendo ben presente che la salute viene prima di ogni altro aspetto. Tra i temi toccati più critici riguardanti l’organizzazione del trasporto pubblico, gli orari di apertura delle attività ed i percorsi all’interno degli stessi per evitare assembramenti: “La Regione Lazio – spiega il Segretario dell’UGL Lazio Armando Valiani – è in linea con le altre Regioni che da qualche settimana hanno iniziato a varare i piani strategici per la ripresa economica dei territori. Pensiamo che sia fondamentale ragionare sui trasporti dove l’assembramento delle persone è una possibilità concreta e sugli orari di apertura. Il tutto deve essere accompagnato dalla sburocratizzazione delle pratiche e la semplificazione delle procedure. Abbiamo chiesto, lì dove è possibile, il rafforzamento dello smart-working oggi più che mai arma fondamentale per combattere il contagio. Come UGL abbiamo chiesto di aprire tavoli tematici su settori come industria, servizi, cultura e alberghiero che, in questo momento stanno subendo i danni maggiori e per i quali occorre liquidità e aiuto immediato. Ad oggi – evidenzia Valiani – la sanità è il comparto più colpito e molte strutture necessitano ancora di camici, mascherine e sanificatori. La curva dei contagi è in calo, ma non ci possiamo di permettere di abbassare la guardia. Abbiamo bisogno di gestire l’emergenza sanitaria e, passo dopo passo, ristabilire la normalità”.


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