Cinque punti per rilanciare l’economia del territorio.”Abbiamo chiesto un confronto con il Consorzio Industriale, vista la nuova governance, e abbiamo chiesto alle nostre imprese di fare proposte da presentare al nuovo consiglio”, ha iniziato il presidente di Unindustria Latina Giorgio Klinger.
Il primo punto sul quale dovranno collaborare i due enti riguarda la viabilità, in particolare quella delle zone industriali, spesso dimenticata dai comuni più concentrati sulle zone urbane. Eppure si tratta di strade ad alta concentrazione di mezzi pesanti, e per questo si usurano.
Il secondo punto riguarda la sostenibilità ambientale. C’è un bando, ha detto Klinger, il bando APEA (Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate), tuttavia di 17 richieste pervenute in Regione Lazio, sono state respinte tutte. “Dobbiamo rivedere questo bando e abbiamo chiesto al Consorzio di aiutarci, forse anche il bando va rivisto. Il Consorzio è interlocutore ideale per darci la mano”, ha detto il presidente di Unindustria.
Il terzo è inerenti alla riqualificazione delle aree dismesse: “Abbiamo fatto un lavoro enorme negli anni passati”, il riferimento di Giorgio Klinger è all’acquisizione dell’ex Gambro da parte di BSP. “Il Consorzio ha dovuto crearlo questo modello – dice il presidente di Unindustria Latina -, noi auspichiamo che queste esperienze possano fare da apripista e snellire la procedura per altri casi che ci sono in essere”.
Il quarto riguarda le questioni di immagine: inserire una cartellonistica e della segnaletica, che dia l’impressione a clienti e aziende di essere nel territorio del Consorzio di Sviluppo Industriale Roma-Latina.
Da ultimo, Unindustria chiede la collaborazione del Consorzio per le questioni di sicurezza e decoro. Sicurezza intesa come più sistemi di videosorveglianza collegati con le forze dell’ordine, perché le zone industriali sono molto appetibili per i male intenzionati. E decoro, in particolare per le aree dismesse che diventano discariche.
“In questi anni abbiamo assistito a 26 siti dismessi in provincia di Latina, aziende che in virtù di scelte diverse e per la fine dei contributi hanno scelto di collocarsi altrove – ha sottolineato il neo presidente del Consorzio Industriale Cosimo Peduto -. Su 26 siti, 16 hanno presentato domande di riconversione da industria e commercio. Siamo in condizione di farlo? Se le norme sono chiare e le procedure certe sì.”
“Noi si mangia suolo. Lo facciamo senza bisogno di varianti e cambi di destinazione d’uso pensati per tutto tranne che per lo sviluppo. Noi di fatto possiamo riassegnare quei siti”.
Da Cosimo Peduto è partito anche un appello al sindaco di Latina Damiano Coletta per riqualificare la zona SLM: “Quello è un sito appetibile, che se rimane in mano al Comune rischia di restare dismesso per i prossimi 30 anni”.
Alcuni siti che potrebbero essere ricollocati, si ipotizza, sono Pacifico a Latina Scalo, o l’ex Goodyear a Cisterna.
“Secondo noi – conclude Cosimo Peduto – con le norme chiare le aziende possono trovare di nuovo attrattivo questo angolo di Regione Lazio”.
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