A parte i gusti o preferenze, superati i limiti della sopportazione, anch’io mi dimetterei molto volentieri da cittadino italiano. Condivido la scelta di Zingaretti, un bel frego-segno blu cioè marcato su quel PD da tempo da me stesso criticato e ripudiato per la sua insipienza, indecenza e inadempienza: volutamente provocatorio questa volta, alle elezioni, o mi astengo o voto la Meloni, fascista quanto si vuole ma almeno politicamente fattiva, combattiva e davvero non stupida. Miei cari, vecchi “compagni”, a furia di voltare a sinistra siamo arrivati ai limiti del precipizio, dunque, è ora di darci un dritta, non dico di voltare a destra ma almeno di dare l’Alt a coloro che fino a oggi ci hanno bloccati/stracciati moralmente e politicamente. Ho avuto già modo di ironizzare sul logo PD idest Pe-Destre (coi piedi) anziché con la testa (a meno che non s’intenda di c….!). Zingaretti finalmente ha dimostrato serietà e capacità di critica e autocritica, evviva! Specie in un momento in cui circola ancora impunemente e a briglie sciolte un soggetto come quel Renzi del rione oscenità (!), soggetto orrido e torrido, da rele-gare. Il disvalore aggiunto dell’offesa e della umiliazione è quest’altra oscenità di Sanremo che mi sobbarco tutt’al più a sbirciare tra un movimento serale e l’altro (in casa) per puro dovere di critica e poterne parlare con un minimo di cognizione di causa: una poltiglia di ragli e rigaglie, assenza di professionalità e originalità. Ai vecchi tempi emergeva la professionalità, non sempre nei testi delle canzoni, sempre negli interpreti, oggi chi viene scelto e proposto? Per lo più i professionisti del Nulla, dell’Insensato o dell’ Orecchiato (male), dello stile carnascialesco e sia ma non tutti sono Renato Zero che peraltro ha avuto l’intelligenza e l’autoironia di costruirsi un personaggio a lui confacente. Achille Lauro può dirsi un suo “allievo”? Quando l’eccesso o il diverso significa avanguardia, ribellione o contestazione dell’ordinario=convenzionalità d’accordo, ricordiamo un Celentano, un Iannacci, un Lucio Dalla e simili (a Sanremo)? Ma a certi livelli miserevoli ed esecrabili non si era mai arrivati, nella maggior parte dei casi oggi si raglia anziché cantare! E’ vero, oggi ne abbiamo viste e consumate di ogni grado e colore ma sarebbe ora di dare un “garbo”, di esigere un minimo di dignità e non diciamo eleganza ma almeno larvata misura, anche per una Berté: non ci si presenta su un palco che vuole essere importante(?!) conciati come si usa a Carnevale o in un baraccone o circo! Per quanto personaggi o originali si possa/voglia essere almeno una frangia di buon gusto se non di eleganza la si dovrebbe avere! Un festival della chiacchiera (i testi), dell’imbecillità condita solo per caso da lampi di intelligenza (la Pausini, i Negroamaro, qualche altro raro esemplare), non sono andato oltre fuggito a pantofole tese per non stramazzare (sul divano) rifugiandomi in altra stanza a rianimarmi con la vera musica (Rai5, Concerto n°1 per pianoforte e orchestra di J. Brahms, direttore il coreano Ciung). Ho capito, non tutti….. etc. cioè a dire che i non tutti (la maggior parte) sono assatanati da e per Sanremo che comunque è uno spettacolo e sport popolare etc. Sì, come le partite di pallone, a conferma che l’Italia è un paese canzonettaro e pallonaro in senso stretto però va precisato che anche altrove (Europa) si canta, si balla e gioca a pallone, innegabile, ma in Italia il tutto accade in modo diverso cioè perverso irridendo ai dissidenti ai quali, con sussiego, si consiglia semplicemente di cambiare canale o campo! Purtroppo questo non basta per dissuadere a dimettersi da cittadini italiani visto che ogni giorno di più si è sempre più tentati di “fare lo gran rifiuto” indotti sia da una politica impossibile e cialtrona sia da scelte governative altrettanto cialtrone, non diciamo scolastiche per carità! Come bene ha fatto Zingaretti elargendo un ampio, eloquente gesto irriverente (tié!) equiparabile a un atto di coraggio e di sfida, un je accuse che riscatta non pochi dalle offese e dagli umilianti intrattenimenti/maltrattamenti inflitti dalla politica televisione compresa, a più riprese entrambe sconcertanti e anestetizzanti! (gimaul)


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