Da subito e tra i primi mi sono rallegrato per la attesa – anche se parziale – soddisfazione ricevuta dall’On. Vincenzo Zaccheo con l’avvenuto riconoscimento in sede giudiziale della falsità del servizio di “Striscia la Notizia” che lo aveva riguardato.
Ho ritenuto di dover fare ed esternare, non sulla vicenda in se, ma su quello che ha rappresentato una piccola riflessione.
“ Sono sempre stato amico di Vincenzo Zaccheo ed ho continuato ad esserlo e lo sono diventato ancora di più da quando ha perso il “potere” perché da allora abbiamo avuto più tempo per conoscerci, frequentarci e confrontarci.
Ma al di la del nostro rapporto personale penso di poter dire senza tema di smentita che Zaccheo, pur svolgendo un ruolo impegnativo come quello di Sindaco della città capoluogo, è stato un importante punto di riferimento di molti amministratori della nostra provincia.
Oltre ad essere sempre disponibile verso chi aveva difficoltà ad affrontare problematiche amministrative, è stato particolarmente attento e presente negli eventi culturali di una certa importanza che si organizzavano anche nei piccoli centri. Anzi, devo dire che era particolarmente felice se qualche amministrazione cercava in piccolo di elevare l’offerta culturale del territori sull’esempio delle manifestazioni che hanno portato a Latina Morricone o Vasco Rossi.
Ma, soprattutto, è sempre stato sensibile ed attento a quelli che erano le grandi problematiche della nostra provincia: non vi era problema o scelta importante che non lo vedeva coinvolgere tutte le realtà istituzionali anche a prescindere dalla loro connotazione politica.
E, da “politico navigato” sui grandi temi riusciva ad elaborare la indispensabile sintesi e la condivisione nell’interesse generale. ( per tutti le riunioni con il dott. Petti in merito al Piano Aziendale della ASL).
La sua caduta ha determinato la fine di quel metodo e, soprattutto, la fine di quella “progettualità di territorio” che con lui alcuni sindaci stavano provando a costruire.
Poi il prevalere della politica provinciale fondata sulla logica del “dividi et impera” ha portato, oltre ad una perdita di competività, ad un vero e proprio arretramento culturale, sociale ed economico di tutta la nostra provincia le cui conseguenze sono ogni giorno più evidenti.”
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