LATINA – Orlando Angelo Tripodi, capogruppo della Lega alla Regione Lazio, interviene in merito alle accuse di mafia pronunciate dal sindaco di Latina Damiano Coletta su Radio Luna.
”Damiano Coletta e’ un irresponsabile. I ”comportamenti di tipo mafioso” accostati all’intera citta’ di Latina sono un vero schiaffo per chi opera da sempre nella legalita’. La responsabilita’ penale e’ personale, dunque il Sindaco continua a martoriare il capoluogo pontino, nonostante non mi sembra che ci siano inchieste con un’accusa cosi’ grave e, qualora fosse cosi’, e’ inaccettabile fare di tutta l’erba un fascio! Un uomo delle istituzioni non dovrebbe mai aizzare la piazza e infangare, un aspetto ancora piu’ grave, un’intera citta’ che non ha assolutamente bisogno di divisioni. Invece… Se non e’ in grado di amministrare, Coletta torni a casa! Altrimenti ce lo manderanno definitivamente i cittadini di Latina alle prossime votazioni, pure se dovesse incassare il sostegno del Partito democratico”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere comunale di Forza Italia, Giovanna Miele, che attacca: «Latina non è mafiosa, il sindaco offende la città. Non si possono usare parole come mafia con questa leggerezza, mai. Ma soprattutto non può usarle un sindaco di una città capoluogo per parlare del flop dell’evento del 1 maggio. Se esistono atti intimidatori o minatori, le responsabilità andranno individuate in capo alle singole persone perché lo ribadisco la responsabilità penale è personale. Non ci sto a sentire dire che la mia città è mafiosa”, così Giovanna Miele, consigliera comunale e provinciale di Forza Italia a Latina.

“Il concerto del 1 maggio – dichiara Giovanna Miele – non è stato un successo di pubblico perché è stato organizzato in fretta, è stato poco pubblicizzato, perché non c’è stato il tempo materiale di farlo. Ma il problema in questo caso si chiama ‘programmazione’, non certo ‘mafia’, ed è da attribuire al sindaco e all’amministrazione, e non a un’intera città. Un amministrazione che come al solito si fa trovare impreparata davanti agli eventi scritti sul calendario, oggi il 1 maggio e il taglio dell’erba, tra poco sarà l’estate, poi le scuole, il Natale e così via”.

“Se il sindaco ha nomi e cognomi di questi mafiosi, li vada a denunciare, e io sarò al suo fianco – aggiunge l’esponente di Forza Italia -. Altrimenti non sostenga l’esistenza di un ‘sistema Latina’ per nascondere la sua scarsa capacità di amministrare. Se il sindaco pensa che per combattere le mafie, come lui le chiama, bisogna evitare gli affidamenti diretti e ricorrere ai bandi di gara, io sto con lui, ma allora questo metodo deve diventare la regola, mentre vedo che solo in alcuni casi si opta per i bandi o il Mepa, con la scusa della trasparenza, un concetto caro a momenti alterni”.

“Latina – conclude Giovanna Miele – non è una città mafiosa, né una città di incivili, come gli esponenti di questa amministrazione sostengono. È sicuramente una città che ha bisogno di una guida autorevole, che in questo momento non c’è”.


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