PISTOIA – 23 dicembre 2020
Un soggetto di sesso maschile, di 43 anni, residente nella provincia di Pistoia, è stato tratto in arresto per detenzione di materiale pedopornografico, tra cui 3500 immagini e 540 video: alcuni degli elementi multimediali ritraevano abusi e violenze perpretrati su soggetti minorenni molto piccoli. In aggiunta sono stati scoperti, a seguito di perquisizione informatica, tre profili Telegram utilizzati allo scopo di adescare vittime e di partecipare a chat segrete in cui scambiare materiale dello stesso tipo con altri individui (adesso in corso di identificazione); conversazioni con scambi simili erano perpretrate anche tramite Whatsapp.
L’inchiesta che ha portato all’arresto è cominciata nel maggio del 2019, grazie a una segnalazione da parte di una ONG statunitense in merito all’attività di un utente che aveva caricato materiale pedopornografico in una chat all’interno dell’applicazione di messaggistica istantanea creata dalla società canadese Kik. Successivamente la polizia postale di Firenze e quella di Pistoia, coordinate dalla sostituta Procuratrice della Procura della Repubblica di Firenze, Ester Nocera, hanno condotto le indagini e sequestrato tre hard disk, diversi telefoni cellulari, un computer portatile e un tablet (che saranno analizzati dalla polizia postale), ritrovando sul PC del soggetto, tra le altre cose, un programma installato con l’obiettivo di tentare di oscurare le proprie tracce di navigazione online e un tutorial per la ricerca “in sicurezza” di materiale pedopornografico su internet.
L’arrestato, emesso l’ordine da parte del Pubblico Ministero Luigi Boccia, sostituto Procuratore della Procura della Repubblica di Pistoia, si trova adesso nel carcere di Prato.
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