A Tokyo è la notte dell’atletica leggera italiana. Due medaglie d’oro nel giro di pochissimi minuti, un soffio benefico di vento improvviso che scuote ed esalta lo sport italiano.
Tamberi vince la medaglia d’oro nel salto in alto volando a 2,37 metri e salendo sul gradino più alto del podio in coabitazione con il quatariano Barshim. Un delirio l’esultanza di Tamberi al termine della gara, Un’esultanza rimastagli in gola per ben 5 anni, quando un banale incidente lo mise out alla vigilia dei Giochi Olimpiadi di Rio dei Janeiro.
Qualche minuto dopo c’è la finale dei cento metri dove è in gara Marcell Jacobs, che ieri con 9.84 aveva frantumato il record italiano. Già un successo, visto che mai nessun italiano era riuscito ad entrare nella lista dei primi otto sulla distanza.
La sua è un’impresa maestosa: 9.80 al termine dei suoi cento metri d’oro che lo consacrano campione olimpico, al di là di tutte le più rosee previsioni. Alle sue spalle lo statunitense Fred Kerley con 9.89
E’ festa grande per la regina dei Giochi colorata d’azzurro. Una giornata magica, forse mai vissuta per l’atletica leggera in azzurro, che sarà ricordato a lungo non solo nell’ambiente sportivo azzurro.
E non finisce qui, perrhè nella stessa serata Alessandro Sibilio si è classificato per la finale dei 400 metri ad ostacoli con il crono di 47.93, uno dei migliori del contesto. E quindi grandi speranze di medaglia anche per l’atleta di origine campane.


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