Si inaugura oggi a Terracina, presso l’ex Chiesa di San Domenico, oggi auditorium comunale, la mostra “Duilio Cambellotti – Al di là del mare”, organizzato dal Comune di Terracina, in collaborazione con la Fondazione Città di Terracina e l’Archivio dell’Opera di Duilio Cambellotti. Con allestimento a cura della Galleria Russo, l’esposizione sarà aperta ufficialmente al pubblico da domani, domenica 25 luglio, al 20 novembre prossimo.

“Siamo contenti ed emozionati – afferma il sindaco di Terracina Roberta Tintari – per un evento che segna un passaggio molto importante per la vita culturale di Terracina. È una mostra di alto livello, dedicata ad uno dei più grandi artisti del XX secolo, capace di spaziare con straordinario talento in tutti i campi delle arti figurative, per larghi tratti della sua attività narratore di un mondo, quello contadino, e di un’epoca che ha disegnato i tratti umani e sociali ancora oggi caratterizzanti del nostro territorio. In piazza Garibaldi spicca il Monumento ai Caduti realizzato da Cambellotti, una sorta di fulcro intorno al quale ruota il Borgo Pio e tutto il centro storico della parte bassa della nostra città, così come è suo il Monumento ai Caduti di Borgo Hermada, luogo di riferimento per la operosa e nutrita comunità locale, erede diretta del mondo rurale così amato da Cambellotti.

Le testimonianze della sua arte sono ampiamente reperibili in tutto il nostro territorio comunale e nell’intera provincia di Latina, fonte di ispirazione e centro della sua attività artistica per il lungo periodo della bonifica delle Paludi Pontine. Ringrazio – conclude il sindaco – la Fondazione Città di Terracina per aver proposto e fortemente voluto questo evento, l’Archivio dell’Opera di Duilio Cambellotti per la grande disponibilità, la Galleria Russo per la professionalità, l’assessore alla Cultura Cerilli e gli Uffici Comunali per aver seguito con grande attenzione l’organizzazione dell’evento”.

“Per un certo periodo di tempo – aggiunge l’assessore Barbara Cerilli – visse a Terracina, imparando a conoscere ancora meglio la nostra città. C’è una bella foto che lo ritrae al Castello Frangipane con la sua famiglia, mentre l’atrio del Palazzo Comunale ospita la sua opera in bronzo ‘I Cavalli della Palude’, una ‘presenza con cui ci confrontiamo quotidianamente e che ricorda quale sia almeno una parte delle nostre radici”.


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