Nella giornata di ieri Il Consiglio Comunale di Terracina ha discusso le mozioni relative alla chiusura dell’ambulatorio di ostetricia e ginecologia pochi giorni dopo la sua apertura presso l’ospedale “Fiorini”.
L’ambulatorio, ricordiamo, era stato attivato dalla ASL di Latina a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19, un’emergenza ancora in corso che richiede una maggiore gamma di risposte delle strutture ospedaliere e dei servizi sanitari in genere.
Sulle quattro mozioni protocollate nei giorni scorsi (una firmata da Fratelli d’Italia, SìAmo Terracina, Lista Procaccini – Uniti e Liberi, Archi di Giove insieme alla Lista Sciscione e Gruppo Misto, una della Lega, una del Partito Democratico e una di Forza Italia), i gruppi consiliari, esclusa Forza Italia, hanno trovato un accordo che ha consentito di presentare un testo unitario.
Il documento, approvato all’unanimità dai presenti, impegna il sindaco ad adoperarsi presso le autorità sanitarie e la Regione Lazio affinché venga garantito il mantenimento dell’ambulatorio di ostetricia e ginecologia, sottolineandone l’importanza straordinaria che un presidio del genere rappresenta per le donne e le famiglie in un comprensorio di circa 100mila cittadini (che in estate arrivano ad essere anche cinque volte di più).
Sono intervenuti il sindaco Tintari per l’Amministrazione Comunale, i consiglieri Maurizia Barboni (FDI), Valentina Berti (PD), Fulvia Pisa (Lega), Alessandro Di Tommaso (Misto), Maurizio Casabona (Lista Procaccini – Uniti e Liberi), Davide Di Leo (Archi di Giove), Vincenzo Avena (SìAmo Terracina), Gianfranco Sciscione (Lista Sciscione) in rappresentanza di tutti i gruppi firmatari.
Soddisfatta Roberta Tintari che, per la compattezza, l’acutezza delle osservazioni sull’inopportunità della chiusura dell’ambulatorio, per le distanze prese da campanilismi o dualismi, a fronte di un problema di grande importanza per la città, ha ringraziato i gruppi firmatari della mozione. “L’ambulatorio a Terracina – ha commentato – è da interpretare come un potenziamento di tutto il servizio sul territorio e non un’iniziativa tesa a sottrarre qualcosa al nosocomio di Fondi. L’Ospedale Fiorini ha un’importanza strategica nella provincia, posto al centro di due arterie fondamentali come la Pontina e l’Appia (e quindi l’Autostrada) che lo individuano come struttura di riferimento per la medicina d’urgenza e per una serie di prestazioni specialistiche, vocazione confermata dalla presenza della più qualificata Facoltà di Medicina italiana quale è l’Università La Sapienza”. Un po’ di delusione lascia trapelare però il primo cittadino “per la mancata adesione del consigliere di Forza Italia, Basile, e per il mancato confronto con la sua posizione”. In apertura di seduta il primo cittadino si era soffermata sulla genesi e sull’evoluzione della vicenda, “partita dalle richieste di gestanti, perchè era giusto inquadrare con puntualità gli eventi”. Quindi ha lanciato l’idea “di voler dare vita ad un gruppo di lavoro composto dai consiglieri di tutte le forze politiche, comunque aperto a tutti, finalizzato all’interpretazione di tutte le criticità dell’ospedale e alla formulazione di soluzioni unitarie che travalichino gli schieramenti per il bene dei cittadini”. Ultimo passaggio dell’intervento del sindaco facente funzione, l’apprezzamento ai medici del territorio per la disponibilità e il sostegno manifestati.
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