“Tenet”, un’interpretazione fantasiosa dell’inversione del tempo che fa riflettere sulla vita e sull’Universo

198

Titolo: Tenet

Regia: Christopher Nolan

Soggetto: Christopher Nolan

Sceneggiatura: Christopher Nolan

Musiche: Lüdvig Göransson

Produzione Paese: USA, UK

Cast: John David Washington, Robert Pattinson, Elizabeth Debicki, Dimple Kapadia, Michael Caine, Kenneth Branagh, Martin Donovan, Fiona Dourif, Jurij Kolokol’nikov, Himesh Patel, Clémence Poésy, Aaron Taylor-Johnson, […]

La storia descritta nel film fantascientifico Tenet, basata su teorie scientifiche accreditate dalla comunità internazionale e ambientata in un mondo crepuscolare, ruota attorno alle imprese del protagonista senza nome (John David Washington) che va alla ricerca di un importante oggetto non identificato che gli è stato rubato da agenti russi. In questa impresa il protagonista reclutato dall’organizzazione segreta Tenet ottiene la collaborazione dell’agente segreto nonché fisico Neil (Robert Pattinson) e grazie al quale scopre che al centro della delicata faccenda c’è Andrei Sator (Kenneth Branagh), un ricco oligarca russo onnipotente che ricatta la moglie Kat (Elizabeth Debicki) tenendola lontana dal loro unico figlio. Tramite Kat ambedue gli agenti segreti cercano di incontrare Sator che, essendo malato di cancro al pancreas e quindi non operabile, vuole distruggere, in seguito alla riuscita ricomposizione di un algoritmo, l’umanità intera nel medesimo istante della sua morte. Ovviamente la storia procede con un susseguirsi di azioni spettacolari e fantastiche come è nello stile del regista che rendono il film coinvolgente e attraente.

Quel che è interessante di questo film, come è stato per gli altri film del regista Christopher Nolan, sono il suo stile originale, il dinamismo narrativo e la correttezza delle basi scientifiche attraverso cui ha elaborato la storia narrata (in cinque anni). Nel film più volte vengono citati nomi e principi scientifici, la cui descrizione può risultare utile allo spettatore che non ne ha familiarità o conoscenza. Il titolo del film Tenet non a caso è un palindromo (parola che letta in senso inverso rimane immutata), che in inglese significa principio, cioè principio su cui si basa una teoria, e in questo caso il riferimento è alla teoria della causalità inversa di Feynman  secondo la quale un positrone, cioè un elettrone con carica positiva,  può essere considerato come un elettrone che “viaggia” indietro nel tempo;(il positrone è l’antielettrone; dal loro impatto si ha il processo di annichilazione con produzione di energia) in altre parole, secondo questa teoria si avrebbe un susseguirsi di eventi in senso inverso a quello che normalmente viviamo o vediamo. Ciò consentirebbe – quel che è noto come paradosso del nonno – ad un essere umano la possibilità di andare a ritroso nel tempo e uccidere il proprio nonno compromettendo in questo modo la sua nascita e quindi la sua vita. E si avrebbe pure un’inversione dell’entropia; con questa parola in fisica si intende una funzione di stato di un sistema connnessa con il suo grado di disordine. Tale inversione contrasterebbe con il secondo principio della termodinamica in base al quale in un sistema isolato, cioè  un sistema che non ha scambi né di massa né di energia con altri sistemi, qual è l’Universo, l’entropia aumenta, quindi anche il disordine. L’inversione dell’entropia, infatti, dovrebbe comportare una diminuzione del disordine. Un’altra nota è relativa al fatto che il titolo del film è una parola che si trova nel quadrato del Sator (che è anche il nome del protagonista cattivo del film) la cui scritta è di difficile interpretazione che aggiunge mistero al mistero: Sator Arepo Tenet Opera Rotas.

Il film sottolinea, anche, quel substrato di mistero e di arcano che caratterizza la vita dell’uomo e di tutti gli esseri viventi sulla Terra, la loro genesi e l’origine dell’Universo stesso.

Su questo film, in definitiva, estrapolando quanto scritto da Umberto Eco in un articolo apparso su L’Espresso del 20.12.2007, si possono formulare tre affermazioni molto diverse tra loro: 1)Non ci sono fatti ma solo interpretazioni; 2)Tutti i fatti li conosciamo attraverso una nostra interpretazione; 3)La presenza dei fatti è dimostrata dal fatto che alcune interpretazioni proprio non funzionano, e dunque ci deve essere qualcosa che ci obbliga a buttarle via.

Unicuique suum, cioè  a ciascuno la sua interpretazione.

Filmografia

Following (1998), Memento (2000), Insomnia (2002), Batman Begins (2005), The Prestige (2006), Il cavaliere oscuro (2008), Inception (2010), Il cavaliere ioscuro – Il ritorno (2012), Interstellar (2014), Dunkirk (2017).

Francesco Giuliano


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.



Articolo precedenteSabaudia fa gol nella “Partita per la Ricerca” contro la distrofia muscolare. Organizzazione perfetta
Articolo successivoFormia. L’aggiornamento del sindaco Paola Villa. Nuovo caso oggi
Francesco Giuliano
Giuliano Francesco, siciliano d’origine ma latinense d’adozione, ha una laurea magistrale in Chimica conseguita all’Università di Catania dopo la maturità classica presso il Liceo Gorgia di Lentini. Già docente di Chimica e Tecnologie Chimiche negli istituti statali, Supervisore di tirocinio e docente a contratto di Didattica della chimica presso la SSIS dell’Università RomaTre, cogliendo i “difetti” della scuola italiana, si fa fautore della Terza cultura, movimento internazionale che tende ad unificare la cultura umanistica con quella scientifica. È autore di diversi romanzi: I sassi di Kasmenai (Ed. Il foglio,2008), Come fumo nell’aria (Prospettiva ed.,2010), Il cercatore di tramonti (Ed. Il foglio,2011), L’intrepido alchimista (romanzo storico - Sensoinverso ed.,2014), Sulle ali dell’immaginazione (NarrativAracne, 2016, per il quale ottiene il Premio Internazionale Magna Grecia 2017), La ricerca (NarrativAracne – ContempoRagni,2018), Sul sentiero dell’origano selvatico (NarrativAracne – Ragno Riflesso, 2020). È anche autore di libri di poesie: M’accorsi d’amarti (2014), Quando bellezza m’appare (2015), Ragione e Sentimento (2016), Voglio lasciare traccia (2017), Tra albori e crepuscoli (2018), Parlar vorrei con te (2019), Migra il pensiero mio (2020), selezionati ed editi tutti dalla Libreria Editrice Urso. Pubblica recensioni di film e articoli scientifici in riviste cartacee CnS-La Chimica nella Scuola (SCI), in la Chimica e l’Industria (SCI) e in Scienze e Ricerche (A. I. L.). Membro del Comitato Scientifico del Primo Premio Nazionale di Editoria Universitaria, è anche componente della Giuria di Sala del Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica 2018 e 2019/Giacarlo Dosi. Ha ricevuto il Premio Internazionale Magna Grecia 2017 (Letteratura scientifica) per il romanzo Sulle ali dell’immaginazione, Aracne – NarrativAracne (2016).