LATINA – “Gli aggiornamenti amministrativi che riguardano teatro e Banca d’Italia ci mettono nelle condizioni di riprendere il dibattito relativo al futuro da dare alle due strutture”. Così i Consiglieri neoeletti Valeria Campagna, Gianmarco Proietti ed Emilio Ranieri. I tre di Latina Bene Comune fanno riferimento alla scia approvata per il teatro e alla determinazione per il rogito d’acquisto per la Banca d’Italia. Due passaggi che porteranno alla riapertura del primo, e al recupero del secondo impianto.

Per quanto concerne il teatro – spiegano – abbiamo nei mesi addietro evidenziato che sull’ipotesi fondazione, che rimane la pista più precorribile, bisogna fare molta attenzione: in passato ha portato alla perdita di centinaia di migliaia di euro. La città ci ha già rimesso abbastanza. Bisogna guardare le buone pratiche nel resto d’Italia e capire come in altre zone hanno saputo creare una buona partnership tra Istituzioni e privati. Rimane sul tavolo anche l’ipotesi di un’apertura, per un periodo iniziale, nel tentativo di rianimare la struttura a lungo chiusa, alle associazioni e alle compagnie teatrali di Latina. Una pista che consentirebbe, tra le altre cose, il ripristino di un dialogo tra teatro e realtà locali”.

Sulla Banca d’Italia: “La mozione proposta e votata in Consiglio Comunale tratteggia in maniera chiara quella che è la nostra idea: creare un luogo di socialità ed aggregazione per tutte e tutti. Per i giovani, per gli studenti e le studentesse, per i lavoratori e le lavoratrici. L’edificio non va inteso in maniera passiva ma attiva: deve diventare un catalizzatore di eventi e di occasioni per i cittadini e le cittadine. Siamo convinti che rivitalizzando la Banca d’Italia cambieremo i connotati di un pezzo di città. Del suo centro storico, nello specifico. Un centro storico che tornerà ad animarsi, tra le altre cose, anche grazie alla struttura di piazza della Libertà”.

Siamo intenzionati – concludono – a discutere queste proposte con spirito critico e collaborativo alla presenza di tutte le forze politiche cittadine. E di farlo nelle sedi preposte: consiglio comunale e commissioni. Teatro e Banca d’Italia possono rappresentare due tasselli importanti nell’ambito della costruzione di una città della cultura che comprenda anche gli altri spazi cittadini: dall’università alla biblioteca. Le nostre proposte sono sul tavolo, pronte per essere discusse. È importante rimetterci subito al lavoro per dare una visione d’insieme. I cittadini e le cittadine, a buon motivo, lo pretendono. Non possiamo più farli aspettare”.


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