LATINA- Deve essere frustrante, per Lbc, star fuori dai palazzi della politica locale.
Ex Consiglieri Comunali rivendicano la riapertura del teatro o le formidabili politiche femminili messe in campo quando governavano.
Ci vuol coraggio, una certa faccia di bronzo ed una totale mancanza di senso del ridicolo.
Il teatro “D’Annunzio” è stato chiuso durante tutta la stagione di governo di Coletta e compagni. Chiusi, sbarrati e presumo ammuffiti anche il teatro “piccolo” (Cafaro) e il piccolo teatrino dei “Mille”, oltre a moltissimi altri luoghi della cultura cittadina di cui non si è mai parlato in questi anni.
Paradossale per un movimento civico nato grazie al fermento di “Lievito” ( non sarebbe forse meglio “Li – Evito”?), aver ignorato in modo così eclatante la questione culturale!
Il Museo “Cambellotti” di Piazza San Marco, ad esempio, ha goduto dell’ottimo lavoro svolto dalla Dottoressa Elena Lusena. Infatti, la struttura è stata completamente rinnovata ed informatizzata e dotata di un’area ristoro.
Tuttavia, ad oggi, il museo è uno scheletro vuoto del tutto inutile per la funzione cui dovrebbe adempiere non soltanto per la città di Latina, ma nell’ambito del sistema museale regionale. Il bar, ad esempio, è una bella scatola vuota.
Come premio e riconoscimento per questi – ed altri – brillanti risultati cosa ha fatto l’amministrazione Coletta? Ha consentito che la Dottoressa Lusena lasciasse il Comune di Latina per quello di Ciampino, dove oggi la brava avvocatessa è Dirigente.
Un vero capolavoro politico ed amministrativo!
Rivendicare l’apertura di un teatro che si è voluto tener chiuso per anni ed anni, insomma, significa sottostimare l’intelligenza dei cittadini elettori.
Come anche alcune sbandieratrici – neo e vetero – femministe, le quali decantano le fantasmagoriche politiche di genere messe in campo dall’amministrazione Coletta.
A parte l’orrido uso della lingua italiana di cui punte di diamante sono espressioni come “Assessora” o “Sindaca” e l’ormai indispensabile “Grazie a tutti e a tutte” ed altre bubbole roboanti, la classifica del Sole24Ore certifica l’encefalogramma piatto delle politiche femminili adottate qui a Latina.
La qualità della vita delle donne, infatti, è al lumicino secondo l’organo informativo della Confindustria, non esattamente foglio della destra più estrema e reazionaria.
A noi sembra, più banalmente, che un Prefetto venuto a commissariare una politica incapace, abbia fatto più e meglio di sette anni privi di visione politica.
Avendo coscienza di questa verità, ecco che Lbc ed i suoi stanchi ed ormai quasi dimenticati personaggi, si agitano nel rivendicare quelli che sono – nei fatti, fuori di retorica – i loro stessi fallimenti.
Sic transit gloria mundi.
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