@t NICOLOSI, il quartiere fra cultura e contemporaneità.

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Da sinistra: Marco Fiorante (Presidente Ater Latina), Enrico Forte ( Consigliere Regionale Pd), Clemente Pernarella (Direttore Artistico @t Nicolosi), Luca Fornari (Amministratore Delegato ATCL), Isabella Di Cola (Direttore ATCL)

LATINA- Una mattinata di caldo secco, a tratti asfissiante. “Non ci pensare”, mi suggerisce il Consigliere Regionale Enrico Forte.

Siamo nella Piazzetta del Quartiere Nicolosi, possiamo dire il cuore della città di Latina. Intorno c’è l’osteria, qualche altro negozio ed il prezioso spazio culturale animato dall’Associazione Spazio Culturale Nicolosi. C’è Davide Giorgi, Presidente del Comitato di Quartiere che da sempre si batte per lo spicchio di città dove è nato.

@t NICOLOSI è, in primo luogo, un atto d’amore verso un quartiere paradosso: considerato per anni periferia estrema, il Nicolosi si trova a due passi dalla torre civica di Piazza del Popolo. E’ mescolanza pura, meticciato. Come, nella sua essenza, la cultura che è tale se offre voci suoni interpretazioni diverse.

C’è l’impegno della Regione Lazio per il Nucleo di Fondazione. Enrico Forte, infatti, sottolinea l’opera di riqualificazione dello “stallino” di Piazza Quadrata. Un Nucleo di Fondazione libero da schemi macchiettistici di cui troppo spesso è stato prigioniero.

La sfida è quella di immettere una storia ed una tradizione nella contemporaneità, forti di un humus culturale storico ed architettonico senza pari.

“La cultura è cura dell’anima”, sottolinea con la sensibilità che gli è propria Enrico Forte. Isabella Di Cola, Direttore di Atcl, voce calda e passione smisurata (chi scrive l’ha vista per la prima volta questa mattina e pure lo ha compreso bene) per la Bellezza che non può in alcun modo essere trastullo di presunta borghesia colta, ma viaggio nei quartieri e nelle diverse anime di una città.

Prendersi cura, dunque. Un concetto eminentemente politico che può declinarsi, come @t Nicolosi testimonia, soprattutto in chiave culturale.

Di seguito il programma che, soggetto a variazioni, comincerà il 26 luglio per terminare il 6 settembre

 

 

 

 

martedì 26 luglio ore 18.30

presentazione del libro “Vita (poco) standard di un Consigliere Regionale” con gli autori Mario Michele Pascale e Enrico Maria Forte (Consigliere Regionale del Lazio). Il volume prende spunto dalla “biografia provvisoria“ di Enrico Maria Forte per narrare, attraverso le sue parole, la storia di una città, Latina, capoluogo di provincia sospeso tra conservazione e mito fondativo. Da un punto di vista privilegiato il racconto politico analizza anche le vicende delle diverse amministrazioni locali che si sono succedute da Finestra a Zaccheo per arrivare alla riconferma di Damiano Coletta. Il testo non si limita alla narrazione di una realtà politica locale, le vicende che si snodano agili tra le pagine attraversano anche la storia del Paese: il “caso Moro”, la nascita del PD, l’impegno dei cattolici in politica e Tangentopoli ne sono un esempio, senza trascurare alcuni protagonisti della vita intellettuale e politica italiana, tra loro: David Sassoli e Pietro Scoppola.

Oltre agli autori intervengono: Marta Leonori – Consigliera Regionale del Lazio e Mario Mellacina Direttore Risk Management della ASL di Latina.

 

martedì 26 luglio ore 19.30

Inaugurazione negli spazi dell’Associazione Spazio Culturale Nicolosi della mostra fotografica di Paolo Petrignani “In Viaggio con National Geographic” con il patrocinio e autorizzazione all’utilizzo del logo da parte di National Geographic. Aperta al pubblico con ingresso gratuito, per tutta la durata dell’iniziativa dal 26 luglio al 18 settembre 2022, nei giorni di giovedì, venerdì, sabato e domenica. Composta dai più significativi scatti di Paolo Petrignani eseguiti per il magazine, tra le foto esposte alcune fotografie del territorio apparse in due diversi numeri della famosa rivista. Paolo Petrignani è un fotografo documentarista, professionista dal 1993, dal 2001 collabora con National Geographic Italia. Fotografo NPS e docente Nikon School Travel. Si occupa da sempre di foto-reportage e speleologia. Ha documentato negli anni più di 15 importanti spedizioni extraeuropee: dalle grotte, foreste e deserti messicani, ai fiumi sotterranei dell’Asia, ai ghiacciai della Patagonia, Islanda e Antartide dove assapora il gusto di esplorare fantastiche grotte nel ghiaccio. Moltissime sue foto sono state pubblicate su importanti libri fotografico-scientifici, tra gli ultimi in ordine di tempo “Nel Cuore della Terra, LaVenta 25 anni di esplorazioni” Skira editore 2017 e “Una Grotta fra Terra e Mare”, Skira editore 2018. Uno dei pochi fotografi ad aver realizzato un reportage nella Grotta dei cristalli giganti di Naica. Con l’archeologo americano Thomas Lee è coautore del libro “Ambar de Chiapas Historia Ciencia y Estetica.

 

al termine della presentazione del libro e contestualmente all’inaugurazione della mostra fotografica
gli ospiti saranno accolti da un aperitivo evento a cura di Terre Pontine Autentiche

 

ESPERIENZE IN AGRO PONTINO per @tNICOLOSI

“Scopri l’autentico che non conosci” è un progetto di Terre Pontine Autentiche, fare rete per la valorizzazione del Territorio Pontino e la promozione Turistica . L’obiettivo è quello di creare e sviluppare un’offerta integrata di “destinazione”attraverso la creazione di prodotti turistici identitari e promuovere l’offerta locale di turismo esperienziale sui canali digitali più efficaci. Opportunità per valorizzare la Destinazione quindi, la Comunità ospitale , anche quelle meno conosciute e rilanciarle in chiave sostenibile con esperienze di viaggio innovative. In questo percorso verso lo sviluppo sostenibile sono coinvolti tutti i settori: dall’agro-alimentare, al turismo, alla cultura, all’ambiente e ai servizi, perché il fine ultimo dell’eco-sostenibilità è quello di ridurre al massimo l’impatto ambientale di ogni tipo di azione dell’uomo sulla Terra, perché le risorse vengano preservate per le generazioni future. Una proposta gastronomica fra km0 e contaminazioni gourmet, legata alla cucina Pontina e che si ispira al movimento:“dalla Terra al Piatto” che promuove la tracciabilità degli alimenti e una cucina autentica, con poca lavorazione delle materie prime, prodotti stagionali e sapori genuini, con un’azione di promozione reciproca che sostenga agricoltura e turismo.

L’idea è di portare i prodotti di qualità , autentici, dell’Agro Pontino nel cuore della ristorazione e dell’accoglienza. Per fare questo abbiamo il piacere di collaborare enti fortemente rappresentativi nei confronti della cultura, e del territorio al fine di favorire la scoperta di prodotti anche meno noti e rafforzare l’attrattività del nostro territorio.

La Terra, il territorio, la cultura, il valore umano.

 

giovedì 28 luglio ore 20.30

BALLO, concerto di Ambrogio Sparagna con l’Orchestra Popolare Italiana. Uno dei più importanti musicisti della musica popolare europea con all’attivo numerosi progetti realizzati in collaborazione con importanti e prestigiose istituzioni, concertistiche e non, nazionali ed internazionali e con artisti italiani e solisti da tutto il mondo. Dal 2004 al 2006 è Maestro concertatore del Festival La Notte della Taranta dirigendo una grande orchestra di 60 elementi composta da strumenti popolari e realizzando molti concerti, dalla Puglia alla Cina. Dal 2007 è fondatore e direttore dell’Orchestra Popolare Italiana dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, un grande gruppo strumentale stabile che raccoglie tanti interpreti provenienti da tutte le regioni della Penisola, allo scopo di promuovere e valorizzare il repertorio della musica popolare italiana. Con questo organico dà vita a numerosi progetti di spettacolo sia nell’ambito della stagione della Fondazione Musica per Roma, che in Italia e all’estero. Ambrogio Sparagna ha al suo attivo un’intensa attività concertistica internazionale in numerosi Paesi europei ed extraeuropei e un’ampia esperienza di didatta anche attraverso la pubblicazione di numerosi saggi e documenti audiovisivi sulla musica popolare italiana. Ha avuto modo di collaborare con numerosi e qualificati artisti della scena musicale tra i quali Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Angelo Branduardi, Peppe Servillo, Teresa De Sio, Nino D’Angelo, Simone Cristicchi, Ron, Giovanni Lindo Ferretti e molti altri.

 

giovedì 11 agosto ore 20.30

Piccoli funerali di e con Maurizio Rippa. Piccoli Funerali, ispirato al famoso libro di Edgar Lee Masters e a Cartoline dai Morti di Franco Arminio, non contiene epitaffi ma porta in scena piccoli funerali, attraverso una partitura drammaturgica e musicale che alterna un piccolo rito funebre a un brano dedicato a chi se ne è andato. Una dedica che è un atto d’amore, un regalo e un saluto, un momento intimo e personale e al tempo stesso catartico, che trova forza nella musica lieve e potente come una folata di vento. Ogni brano è un gesto che riporta ad una memoria. Ogni funerale è raccontato da chi se ne va e attraversa una vita appena vissuta. Uno spettacolo commovente e dolcissimo capace di accogliere il dolore e trasformarlo in rinascita.

 

martedì 30 agosto ore 20.30

Marlon Banda show, spettacolo di teatro ragazzi. La Marlon Banda è una compagnia di musica, clown e cabaret che nasce dall’unione di quattro artisti legati dalla comune passione per il mondo dei clown, un’innata indole comica e l’amore per la musica. Tre dei quattro componenti si sono conosciuti lavorando come clown dottori per l’associazione “Soccorso Clown”. Questo incontro ha fatto nascere uno spettacolo in continua evoluzione; il gruppo muove i primi passi nel 2014 a Roma e prosegue fino ad oggi la ricerca di un rapporto fra musica e comicità, sviluppando un linguaggio del tutto originale, raggiungendo palcoscenici e festival sempre più importanti.

 

venerdì 2 settembre ore 20.30

Il Piccolo Prinicipe in arte Totò: di Antonio Grosso con Antonio Grosso e Antonello Pascale e con Nando Citarella. Regia di Antonio Grosso. Lo spettacolo, ideato e scritto da Antonio Grosso, narra le vicende della vita giovanile di uno dei più grandi Attori e Maestri della comicità internazionale che Napoli abbia mai partorito, Antonio De Curtis, in arte Totò. Immersi, in un’atmosfera surreale, lo spettacolo natta tutte le vicende e vicissitudini che l’attore partenopeo ha vissuto e dovuto affrontare prima di arrivare al grande successo ed essere riconosciuto a livello nazionale come il vero e proprio “Principe” della Risata. Durante lo spettacolo assistiamo alla narrazione dei diversi personaggi che l’Artista incontra sul suo cammino, dagli amici, i parenti, il popolo che anima le strade del famoso quartiere de la Sanità dove lui stesso è cresciuto, gli amori e le delusioni, gli artisti che ha conosciuto, gli impresari teatrali ed i commilitoni con cui è partito soldato per servire la patria. Si vuole omaggiare attraverso questo spettacolo, la grandezza del Maestro, in tutte le sue forme, artistiche emozionali e psicologiche, dimostrando che dietro una delle più grandi Maschere del Cinema moderno si nascondeva un animo sensibile che con tenacia, talento, passione ed umiltà è diventato un’icona della Comicità Archetipa, riconosciuta dai più grandi maestri del Novecento italiano. Tutti i personaggi prendono vita dalle voci dei due interpreti in scena, unici esecutori di tutte le vicende narrate, secondo i canoni della teatralità italiana. Originale perché per la prima volta, si porta in scena, un periodo della vita di Totò, non conosciuta al grande pubblico. Le musiche originali e non, suonate e cantate dal vivo dal maestro “Nando Citarella”.

 

martedì 6 settembre ore 20.30

Mbira finalista Premio UBU 2019 – miglior spettacolo di danza. Regia e coreografia Roberto Castello, musiche Marco Zanotti, Zam Moustapha Dembelè. Quanto ha contribuito l’Africa a renderci quelli che siamo? Per molti secoli europei e arabi hanno esplorato, colonizzato e convertito ogni angolo del pianeta. Oggi tante culture sono perdute e quella occidentale è diventata per molti versi il riferimento universale. Impossibile dire se sia un bene o un male o sapere se i colonizzati prima della colonizzazione fossero più o meno felici. Sta di fatto che il mondo è sempre più piccolo e meno vario, pieno di televisioni che trasmettono gli stessi programmi e di negozi identici che vendono prodotti identici dalla Groenlandia alla Terra del Fuoco, dalla California, a Madrid, a Riyad a Tokio. Ma spesso nel processo di colonizzazione capita che il conquistatore cambi irreversibilmente entrando in contatto con la cultura dei conquistati. Di questo prova a parlare Mbira, un concerto per due danzatrici, due musicisti e un regista che, utilizzando musica, danza e parola, tenta di fare il punto sul complesso rapporto fra la nostra cultura e quella africana. Mbira è il nome di uno strumento musicale dello Zimbabwe ma anche il nome della musica tradizionale che con questo strumento si produce. “Bira” è anche il nome di una importante festa della tradizione del popolo Shona, la principale etnia dello Zimbabwe, in cui si canta e balla al suono della Mbira. Mbira è però anche il titolo di una composizione musicale del 1981 intorno alla quale è nata una controversia che ben rappresenta l’estrema problematicità e complessità dell’intrico culturale e morale che caratterizza i rapporti fra Africa ed Europa.Mbira è insomma una parola intorno a cui si intreccia una sorprendente quantità di storie, musiche, balli, feste e riflessioni su arte e cultura che fanno da trama ad uno spettacolo che, combinando stili e forme, partiture minuziose e improvvisazioni, scrittura e oralità, contemplazione e gioco, ha come inevitabile epilogo una festa. Mbira è insomma una parola che offre un pretesto ideale per parlare di Africa e per mettere in evidenza quanto poco, colpevolmente, se ne sappia, nella convinzione che il gesto più sovversivo oggi sia quello di ricordare che, prima di affermare certezze, in generale sarebbe saggio conoscere l’argomento di cui si parla. Il teatro borghese nasce per i teatri, la musica pop per gli stadi. Progetti come Mbira nascono invece per tutti quei posti in cui c’è voglia e bisogno di distrarsi, divertirsi e stare bene senza necessariamente smettere di pensare o di porsi domande sul proprio ruolo e sul proprio rapporto con gli altri.


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