Sviluppo nell’operazione “Mexal”, arrestato un corriere nordafricano

Poco più che ventenne operava nella aree boschive di Castiglione della Pescaia e a Montalto di Castro

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LIVORNO – Ci sono nuovi sviluppi sulla maxi operazione denominata “Mexal” messa a segno dai Carabinieri nei giorni scorsi che ha sgominato un’importante organizzazione di trafficanti di droga proveniente dal Sud America operante nel nostro territorio con 15 arrestati. Grazie alla collaborazione con i colleghi del Comando di Poggibonsi i Carabinieri di Livorno hanno catturato un nord africano poco più che ventenne che dovrebbe essere uno dei corrieri indiziato prr il traffico di droga in Toscana appartenente alla stessa organizzazione. L’arrestato agiva nei boschi di Castiglione della Pescaia in provincia di Grosseto e a Montalto di Castro in provincia di Viterbo. A seguito della cattura è stato condotto prima in Questura a Poggibonsi e poi in carcere a Siena. Il “centro nevralgico” e il “punto di imbosco ed approvvigionamento” della droga, per quanto riguarda il territorio livornese, continua a farci sapere col suo comunicato l’Arma dei Carabinieri, era via della Bassata e piazza della Repubblica. L’operazione “Mexal” ha rivelato un’organizzazione che agiva in perfetta sintonia tra italiani e stranieri lungo tutta la filiera dello spaccio, dall’approvvigionamento di quantità elevate di droga alla vendita al dettaglio. Un mercato, si legge ancora nel comunicato stampa dei Carabinieri di Livorno, purtroppo sempre in crescita in via generale e “trasversale” a livello sociale, dall’assuntore “storico” al professionista, tutti accomunati dalla medesima dipendenza. Variabili i luoghi di spaccio, dalle aree boschive alla strada. Oltre agli ingenti quantitativi di hashish e cocaina sequestrati in sette mesi di indagini per un valore complessivo sul mercato di 150 mila euro, l’operazione “Mexal” ha disvelato anche un esteso traffico di altre tipologie di psicotropi di “nicchia” dagli effetti allucinogeni devastanti come la mescalina e il “kratom’, uno stupefacente di origine vegetale dagli effetti simili all’eroina. A conferma dell’elevata importanza e pericolosità dell’operazione messa a segno dai Carabinieri, sono state impiegate anche le unità Sos in forza al 6° Battaglione “Toscana” di stanza a Firenze, ovvero le Squadre Operative di Supporto impiegate prioritariamente nel contrasto immediato alle eventuali minacce terroristiche.


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