LATINA – I militari del Nucleo carabinieri forestale di Latina, a seguito di segnalazioni inerenti allo sversamento di acque nere all’interno del “Fosso Paoloni”, provenienti da una vasca di stoccaggio gestita dall’Ente del servizio idrico del Comune di Latina, hanno denunciato il responsabile del servizio acque reflue della società per scarico sul suolo di reflui fognari con superamento dei limiti tabellari previsti dalla normativa ambientale.

L’accertamento dei militari, svolto lo scorso mese di giuno insieme al personale di Arpa Lazio – sezione provinciale di Latina, ha permesso di appurare che l’impianto di sollevamento in via Nascosa scaricava sul suolo le acque che si immettevano direttamente nel corso d’acqua senza alcuna preventiva depurazione.

Dopo la segnalazione la società ha provveduto a riparare il guasto, ma gli esiti analitici dei campionamenti effettuati da Arpa Lazio, giunti nelle scorse settimane, hanno comunque evidenziato che nell’effettuazione dello scarico, pur autorizzato, vi sono stati evidenti superamenti dei limiti tabellari di sostanze come tensioattivi, fosforo totale e azoto totale, nonché accertati elevati valori di Bod e Cod, indicatori del grado di concentrazione di rifiuti organici da decomporre e smaltire naturalmente.

Una condotta che, seppur riparata, ha un grave peso a livello di impatto ambientale poiché il refluo, oltre al rischio di un inquinamento a livello di falda sul tratto del “Fosso Paoloni”, immettendosi nel Canale Cicerchia e raggiungendo successivamente il mare attraverso la foce del Rio Martino, potrebbe comportare rischi per la salute” spiegano i carabinieri del Nucleo forestale di Latina.


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