Sull’amicizia

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Sull’amicizia                                                                                                           di Eugenio Borgna

Di tutte le cose che la sapienza procura in vista della vita felice, il bene più grande è l’amicizia. (Epicuro)

Nella Premessa del suo ultimo libro Sull’amicizia (Raffaello Cortina Editore) lo psichiatra, Eugenio Borgna, afferma «L’amicizia è una esperienza di vita fra le più belle e radiose, e questo in ogni età, anche se cambiano i suoi contenuti. “Amicizia” è una parola sempre nuova alla quale guardare sempre con attenzione e stupore, recuperandone la ricchezza umana e gli infiniti orizzonti di senso».

L’autore, rifacendosi a Simone Weil, Rainer Maria Rilke, Friedrich Nietzsche, Emily Dickinson, Thomas Mann, Robert Musil, Antonia Pozzi, a Wanda Pòltawska e ad altri pensatori e scrittori, presenta nel suo breve saggio l’amicizia nelle sue molteplici articolazioni psicologiche e umane, letterarie e spirituali nella speranza che possa essere meglio conosciuta nei diversi aspetti e nelle specifiche risonanze emozionali.

L’amicizia, come grande esperienza essenziale della vita che aiuta le persone a costruire relazioni umane calde e creatrici, ha il significato di un dialogo infinito nel silenzio e nella parola che unisce in ogni momento e «continua anche quando non ci si vede, non ci si incontra e non ci si parla», perché scorre radiosa e silenziosa fra persone vicine e lontane. Il nocciolo segreto di ogni esperienza di amicizia, che genera fiducia, è quello dell’inesauribile reciprocità.

L’autore avverte che l’amicizia è fragile e nondimeno fonte di gioia che è una delle emozioni più belle e nobili della vita, anche quando è accompagnata alle lacrime perché ci induce a riflettere sul mistero della condizione umana.

Nel corso dello sviluppo delle cinque parti del libro Eugenio Borgna tenta di rispondere alle domande: «Cosa sia l’amicizia, quali ne siano le radici più profonde, quali infinite sensazioni, quali luci e quali ombre si accompagnano alla nostra vita, quali speranze siano in lei, quale aiuto ci possa dare nelle notti oscure dell’anima, quali vertiginose emozioni rinascano dalla sua presenza, quali ne siano le fragili risonanze nel nostro cuore».

Nel saggio l’autore, con forza persuasiva, tratta di vari argomenti dell’amicizia e, in particolare, di suoi modi di essere nelle diverse età della vita. La prima età dell’esistenza è caratterizzata da amicizie semplici che cambiano repentinamente la loro fisionomia e il loro modo di svolgersi nel tempo. Le amicizie adolescenziali, che durano tutta la vita, sono le più misteriose e inafferrabili, le più generose e donatrici di senso, mentre quelle che nascono in età matura sono caratterizzate dalla reciprocità e da emozioni schiette e sincere e le amicizie tra persone anziane che sbocciano, in età avanzata, nel crepuscolo della vita, sono fonte di speranza che arginano la solitudine e danno un senso alla vita.

Nel periodo della vecchiaia è vitale e indispensabile non chiudersi nelle proprie emozioni e pensieri o ripiegarsi su sé stessi, ma continuare a coltivare amicizie ed essere in rapporto con sé stessi e con gli altri.

Eugenio Borgna, in riferimento alla sua esperienza professionale nei luoghi di cura, contraddistinta dal dialogo con le pazienti, si sofferma sulla fenomenologia delle amicizie femminili che sono più nutrite di interiorità, come dimostrano alcune poesie di Antonia Pozzi, e più tenaci e stabili di quelle maschili come testimonia il libro straordinario La vita di Simone Weil pieno di fragilità e sensibilità, di gentilezza e tenerezza e di tensione etica.

Le amicizie maschili tendono a essere più fragili e instabili, più brevi e non così pregnanti e profonde come quelle femminili; sono meno intessute di emozionalità e di passionalità, meno radicate nella storia della vita come è l’amicizia tra due giovani (Ulrich e Walter) nel romanzo del Novecento di Robert Musil L’uomo senza qualità.

Per far nascere e mantenere viva nel tempo l’amicizia sono necessarie le parole giuste e precise, mai oscure e banali, che aprono il cuore umano alle speranze inattese, alla comunione con gli altri e al mistero della vita. Le parole scelte in un dialogo con chi sta male e chiede il nostro aiuto sono molto importanti. Anche un sorriso e una dolce carezza, espressioni di tenerezza e grazia, di gentilezza e vicinanza interiore, contribuiscono a entrare in relazione con gli altri, con la loro interiorità e soggettività, e ad aprire e a mantenere viva una amicizia.

Nell’ampio spettro delle considerazioni e riflessioni sull’Amicizia l’autore, in maniera poetica, sottolinea l’importanza della «memoria del cuore», che custodisce tenere amicizie che vivono nel silenzio e nella solitudine come quelle sincere e profonde, riportate nei diari e nelle lettere, di Wanda Pòltawska per Karol Wojtyla e di Etty Hillesum per le persone care e amiche della sua vita.

Uomini e donne del nostro tempo, durante la pandemia e la guerra hanno scoperto l’importanza dell’amicizia che dà senso alla sofferenza e al dolore di tante persone che vivono in condizioni estreme di vita e verso le quali avvertiamo empatica vicinanza, partecipazione emotiva e solidarietà umana.

Nella quinta e ultima parte del libro l’autore, soffermandosi sul pensiero di alcuni valenti psichiatri, dichiara che l’amicizia è la premessa alla cura della sofferenza psichica, è una zattera salvatrice dell’angoscia e della depressione, dei deliri e delle allucinazioni e del desiderio della morte volontaria.

Il compito della psichiatria, non fredda e astratta, ma umana e gentile dell’interiorità e dell’amicizia, è quello di stare vicino, di assistere e di immedesimarsi, in una dimensione relazionale e dialogica, con chi ha bisogno di essere curato, e di rivolgersi con gentilezza e delicatezza, con amicizia e partecipazione dell’anima, nel rispetto della sua solitudine e angoscia, dolore, tristezza e disperazione.

 L’autore conclude «Solo immergendoci nella nostra vita interiore, e ascoltando nel silenzio del cuore la voce della solidarietà e della generosità, della tenerezza e della delicatezza ci è possibile ritrovare le parole dell’ascolto e del dialogo, della gentilezza e dell’amicizia, che siano di aiuto e di cura alle persone che stanno male».

Sull’amicizia di Eugenio Borgna, per le parole, pensieri ed emozioni che suscita nella mente e nel cuore del  lettore, è un libro da leggere e tenere in considerazione  perché per la sua intensità umana e per i suoi sconfinamenti tematici, può illuminarci, accompagnarci e aiutarci a vivere nella vita di ogni giorno della nostra esistenza, aprendoci agli orizzonti della speranza, perché come dice Giacomo Leopardi, non si può vivere senza la dimensione arcana e insondabile dell’amicizia, intesa come vitale rapporto con il prossimo.


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