Stati Generali della Cultura: a Livorno il confronto con gli operatori dello spettacolo dal vivo

Nella sede del Museo di storia naturale del Mediterraneo una giornata di lavoro su live club, imprese culturali e creative e lavoratori dello spettacolo. La presidente della commissione Giachi: “E’ iniziata una campagna di ascolto e insieme ai lavoratori e agli operatori vogliamo disegnare la Toscana del futuro in campo culturale” 

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LIVORNO– Proseguono le consultazioni degli Stati Generali della Cultura. Primo incontro sul territorio a Livorno per la commissione del Consiglio regionale presieduta da Cristina Giachi (Pd). Una delegazione guidata dalla presidente, accompagnata dalla vicepresidente Luciana Bartolini (Lega) e dalle consigliere regionali Elena Rosignoli (Pd) e Silvia Noferi (Movimento 5 Stelle) ha incontrato gli operatori degli spettacoli dal vivo. Ha partecipato all’incontro anche il consigliere regionale espressione del territorio Francesco Gazzetti (Pd).

Una giornata proficua di lavoro commentata così da Cristina Giachi: “Uno degli effetti della pandemia è stato quello di creare dei coordinamenti spontanei degli operatori del mondo della cultura, un settore ad alto tasso di individualità. E stiamo cominciando a parlare con loro per mettere in luce con loro le priorità di intervento, le necessità e bisogni per organizzare in modo più strategico l’investimento pubblico in questi che sono settori importanti. Siamo a Livorno per la prima tappa in presenza degli Stati Generali della Cultura che hanno proprio questa finalità: insieme disegnare il futuro delle politiche culturali in Toscana per mettere al centro delle attività di programmazione strategica perché come ci ha rivelato l’indagine online elaborata da IRPET si tratta di un settore che impiega quasi 100mila lavoratori nella regione e produce il 2% del Pil senza contare l’indotto turistico che genera il 12% del Prodotto interno lordo. Settore che produce lavoro, ha bisogno di organizzarlo meglio e necessita di finanziamenti meglio distribuiti e programmati”.

Un ampio dibattito da cui sono emerse le richieste formalizzate da Luca Zannotti del coordinamento informale della rete dei promoter della Toscana: “Siamo qui per portare spunti e idee e proporre modifiche a una legge regionale che non parla della nostra filiera, dei nostri live club, delle nostre imprese culturali e creative legate alla musica dal vivo. Non parla di un settore che produce indotto, coesione sociale, occupazione giovanile altamente specializzata e produce indotto nei nostri territori. E’ indispensabile che la legge parli dei nostri luoghi della cultura e dei nostri presidi”.

“Noi – ha proseguito Zannotti – chiediamo il riconoscimento dei live club, delle imprese culturali creative, e di tutti quei lavoratori coinvolti che animano la filiera e che producono quello che si ascolta nei club, ma anche negli stadi e nei palazzetti dello sport, dove gli artisti hanno la possibilità di portare il loro linguaggio. Il sistema culturale ha bisogno, soprattutto in una fase di grande crisi, prima pandemica e poi energetica, che depotenzia la capacità delle nostre imprese, di un intervento pubblico per tutelare i nostri presidi. Diversamente rischia di non superare questa fase”.

Erano presenti alla giornata di lavoro Gianni Pini vicepresidente regionale di Federvivo e

Michele Imbasciati coordinatore dell’ufficio programmazione della Fondazione Toscana Spettacolo. I temi dei tavoli tematici avviati nella sede del Museo di storia naturale del Mediterraneo sono stati: festival e live club, imprese culturali e creative e lavoratori dello spettacolo.

Fai contare la Cultura. Toscana creativa 2030 è il percorso partecipativo per disegnare il nuovo volto delle politiche culturali in Toscana lanciato dalla commissione Istruzione e cultura dell’Assemblea legislativa e dalla Giunta regionale lo scorso mese di luglio.

 

 


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