LATINA – E’ di qualche giorno fa la notizia che Gianluca Tuma, in carcere poiché indagato nell’ambito dell’inchiesta “Ottobre Rosso, aveva dato inizio ad uno sciopero della fame e della sete per protestare contro il provvedimento restrittivo che quest’ultimo ritiene ingiusto. Ebbene, le precarie condizioni di salute dell’uomo hanno dato vita alla reazione di sua madre, la quale ha fatto irruzione in Tribunale per protestare contro il giudice Giuseppe Cario.

Quest’ultimo aveva disposto la custodia cautelare in carcere per il figlio della donna e al momento sta valutando la sua compatibilità con il regime detentivo, soprattutto alla luce del grave stato di salute dell’uomo. Tuttavia, prima ancora di una qualsiasi decisione, la madre di Tuma – Olimpia Gaveglia, di anni 71 – ha dato vita ad un’aggressione verbale, interrotta solo dall’intervento del personale di Carabinieri e vigilanza privata che presidiano il Palazzo di Giustizia, supportati poi dall’intervento della Polizia.

La donna è stata portata in Caserma dai militari della Compagnia di Latina e denunciata per il reato di oltraggio a un rappresentante dell’Autorità giudiziaria.

Nel frattempo, l’Associazione Nazionale Magistrati – Sottosezione di Latina – ha espresso tutta la sua indignazione riguardo il gravissimo episodio di aggressione subito dal Giudice Giuseppe Cario all’interno del Tribunale.

Solidarietà e vicinanza è stata espressa anche dal Commissario dell’Ordine degli avvocati di Latina, Giacomo Mignano, a nome di tutti gli iscritti al foro. “E’ un episodio gravissimo – ha detto – che fornisce solo l’ultima prova della forte pressione che esiste negli uffici giudiziari di Latina e colpisce tutti gli operatori della Giustizia, dai cancellieri al Presidente. A nome di tutti gli avvocati auspico che il clima possa rasserenarsi e comunque vanno rafforzati i controlli all’ingresso del palazzo di giustizia. Giudici e avvocati debbono poter prestare il loro servizio in totale serenità per rispetto dei loro ruoli, dei cittadini e della nostra Costituzione“.


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