LATINA – «Starboy potrebbe essere la parodia di quello che ho vissuto a Latina: tutti si credono delle star, ma dentro vivono un dramma generazionale, io in primis». Sono le parole con cui Cinci, al secolo Vincenzo Cerbone, descrive il suo primo singolo ufficiale, in uscita venerdì a mezzanotte su tutte le piattaforme streaming.
34 anni, di Latina, Cinci è nato e cresciuto nel capoluogo pontino. Una città che definisce «divisa a metà tra chi la ama e chi la odia». E lui? «Io credo di essere nel mezzo. Non ho mai nascosto il mio legame con questi posti, dove sono entrato in contatto con il mondo dell’hip hop attraverso il playground. Proprio giocando a basket nei campetti, infatti, è nata questa passione sfrenata per l’Oltreoceano e tutto ciò che riguarda l’underground. Il playground è stato il primo approccio al mondo street».
Una passione nata nei primi del 2000, «gli anni del fermento del rap. Andavo a Roma a sentire i concerti: sono cresciuto con la musica americana, ma anche con i Club Dogo e il Truceklan, di cui conobbi anche alcuni membri del collettivo. Ho vissuto in pieno la Roma underground e me la sono portata con me dentro». Dopo quelle esperienze arrivano i primi live insieme al fratello Silverius, con il quale nascono gli “America Latina”, «parodizzando sull’amore per il rap made in USA e il nome della nostra città». Insieme scrivono anche un disco, mai depositato, e partecipano a diversi contest in giro per l’Italia, uno dei quali vinto proprio a Latina.
Starboy, però, il suo primo singolo ufficiale, è un progetto solista totalmente autoprodotto. «Posso dirvi che precede un EP composto da almeno 5/6 brani e il brano Starboy sarà la sua stella polare». Realizzato insieme al producer romano Vigo, impegnato per anni con diversi volti noti della scena della Capitale – e adesso dedicatosi ad artisti emergenti –, Cinci descrive così il suo nuovo pezzo: «Parliamo di rap puro, nonostante un ritornello più melodico, figlio di una ricerca musicale un po’ lo-fi, che richiede suoni musicali semplici, ma con testi decisamente più duri. È il mio primo singolo ufficiale, ma l’intenzione da qui in avanti è di farne uscire molto più spesso».
Cinci ci saluta ripensando a tutto ciò che ha portato alla nascita del brano: «Non ho mai smesso di scrivere da due anni a questa parte, e avevo un magone dentro di voler far uscire finalmente qualcosa. Solo che ogni volta aspettavo la traccia perfetta e, alla fine, rimandavo sempre. Anche grazie a chi mi sta intorno mi sono convinto a pubblicare: qualsiasi artista fa arte per sé stesso, ma anche e soprattutto per gli altri». Il suo obiettivo? «Ho iniziato a fare rap per strada con gli amici. La musica, insieme allo sport, mi ha salvato la vita. Mi piacerebbe che facesse lo stesso per gli altri: creare qualcosa di diverso, favorire l’aggregazione e l’incontro».
Cinci, infatti, definisce il suo cuore come diviso a metà: la musica e lo sport, quello conosciuto nei campetti di basket e poi proseguito nel mondo del fitness a 360 gradi – dove è conosciutissimo in città, resident ormai da diversi anni al Palafitness di Latina. «Come nello sport, anche nella musica ci ho messo serietà, senza mai cercare facili scorciatoie, ma provando sempre ad essere autentico, nient’altro che me. Stessa cosa ho fatto con Starboy, dove ho cercato di essere il più vero e pulito possibile. Quando mi sono messo davanti al foglio ho deciso di parlare di me, di comunicare delle cose, di portare qualcosa a chi ascolta e di disvelare i miei drammi. Essere me stesso, infatti, è l’unica versione di me che conosco, e voglio portarla avanti in tutto l’EP».
Appuntamento venerdì a mezzanotte con il suo primo singolo.
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