E’stato condannato a due anni e sei mesi di carcere per stalking aggravato dall’utilizzo dei mezzi inforrmatici Marco Canale, il 55enne responsabile del duplice omicidio di Cori del 9 marzo 1997 quando Patrizio Bove e Elisa Marafini vennero uccisi con 175 coltellate all’interno di un’abitazione nel centro del paese lepino. Un delitto tra i più sanguinosi commessi in provincia di Latina per il quale Canale venne condannato a 30 anni di reclusione. Poi nel 2019, dopo averne scontati 22, l’uscita dal carcere grazie ad uno sconto di pena per l’indulto e per buona condotta.
Ma per lui i guai giudiziari non sono finiti perchè l’ex marito della sua compagna ha presentato una denuncia per stalking contro di lui per una serie di comportamenti persecutori e minacciosi. Inizialmente era stato disposto il provvedimento di divieto di avvicinamento ma lui lo ha ignorato e ha continuato a inviare messaggi minacciosi: “Ti voglio ammazzare con le mie mani”, “Il tuo corpo scoppierà sangue da tutti i pori” , “Considerati in uomo morto” sono solo alcune delle frasi contenute nei file vocali inviati tra luglio e ottobre 2023 tramite Whatsapp alla vittima, ex marito della sua compagna. Alla luce delle violazione del provvedimento e di una nuova denuncia Marco Canale il 10 marzo scorso è stato arrestato e si trova tuttora in carcere. Ieri si è tenuto il processo con rito abbreviato davanti al giudice per l’udienza prelimnare del Tribunale di Latina Mara Mattioli alla quale il pubblico ministero Martina Taglione, a conclusione della requsitoria, ha chiesto una condanna a due anni e mezzo di reclusione per stalking aggravato dall’utilizzo dei mezzi informatici. La difesa, rappresentata dall’avvocato Alessandro Farau, ha chiesto che il reato venisse riqualificato in quello più lieve di minacce e l’esclusione dell’aggravante. Il gup, al termine della camera di consiglio, ha emesso la sentenza accogliendo in pieno la richiesta dell’accusa: due anni e sei mesi.
( Fonte Latina Today)
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