“Si invitano le amministrazioni in indirizzo ad attivare ogni utile iniziativa affinchè non avvengano nuovi abbattimenti di esemplari di ibis eremita e a riportare a stretto giro sulle azioni che verranno intraprese per impedire il ripetersi di questi atti di bracconaggio a carico di una specie che riveste particolare interesse conservazionistico”. Nel bel mezzo della stagione venatoria, con una circolare protocollata contenente questa e altre sollecitazioni, è il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare stesso a rivolgersi direttamente agli Uffici Caccia di cinque Regioni italiane (Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia-Giulia), alle Province Autonome di Trento e Bolzano e ai Carabinieri Forestali, per levare una voce forte contro eventuali nuovi colpi di caccia illegale. Dall’Austria infatti, gli ibis eremita sono in piena migrazione autunnale verso le temperature miti di Orbetello.
“A firma della direttrice generale Maria Carmela Giarratano – spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo, unico partner italiano del progetto LIFE “Reason for Hope” per la reintroduzione dell’ibis eremita – la circolare del Ministero dell’Ambiente risponde ad una richiesta ufficiale di supporto da parte del gruppo di ricercatori austriaci del Waldrappteam – capofila del progetto – che fotografa i dati: solo nello scorso anno, sono stati colpiti da bracconaggio 3 esemplari tra Lazio e Toscana mentre ammonta a 18 il numero di ibis abbattuti illecitamente dal 2011 ad oggi, ai quali si aggiungono 10 esemplari feriti. Ma oltre a queste due regioni centrali – continua Avesani Zaborra – la rotta di migrazione dall’Austria alla Toscana traccia una vera e propria unica “zona rossa”, che si estende anche su Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia-Giulia ed Emilia Romagna”. E allora, il dicastero di via Cristoforo Colombo richiama i destinatari della missiva a porre attenzione non solo al pericolo di danno ambientale che potrebbe derivare da ulteriori episodi ai sensi della Direttiva 2004/35, ma anche al danno economico derivato, che finora il Waldrappteam ha stimato in 266.355,11 euro.
L’allerta non rientra mai, ma in questo periodo è all’ordine del giorno: a compiere il viaggio di svernamento dall’Austria alla Toscana sono in questo momento 8 ibis eremita, che si aggiungono a più di 15 esemplari già arrivati e che seguono altri in partenza. Tra di essi, non solo individui con il gps allevati dall’uomo: “I giovani nati quest’estate in Austria sono accompagnati dagli esemplari adulti che finalmente non hanno più bisogno di mamme umane adottive per memorizzare la rotta”, conclude Avesani Zaborra. “Per riportare la specie a solcare i cieli d’Europa, è necessario che questo flusso di informazione non si interrompa”.
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