“Non esiste alcuna situazione di caos che incide sul regolare avvio della stagione balneare di Sabaudia”.
Così il sindaco di Sabaudia, Alberto Mosca, con una nota stampa emessa nell’odierno pomeriggio, risponde al capogruppo consiliare Giancarlo Massimi e al segretario del circolo locale del Partito Democratico, Luca Mignacca, che, nella giornata di ieri, sul tema, aveva accusato l’Amministrazione Comunate di “incapacità di gestione e di programmazione amministrativa”.
“Gli interrogativi posti dagli esponenti locali del PD non trovano riscontro nella realtà dei fatti – scrive il primo cittadino -. Ne è prova che la gara per acquisire il servizio di vigilanza bagnini per le spiagge libere è andata deserta non per la diminuzione dell’orario previsto per il servizio stesso, come sostenuto dai due esponenti della opposizione, bensì a causa della mancanza sul mercato del lavoro di giovani in possesso del brevetto di salvamento, qualifica essenziale per poter essere assunti e impiegati a presidio delle spiagge libere. Anziché fare semplicistiche affermazioni sarebbe stato sufficiente consultare i Comuni vicini a noi, ove egualmente le stesse gare sono andate deserte per il medesimo motivo. Ciò nonostante, sono in corso contatti diretti con Cooperative e Scuole di salvamento per individuare giovani disposti a svolgere il delicato ruolo di salvamento. Ovvio che, laddove non si dovesse reperire tale personale, nei tratti di spiaggia non presidiati sarà apposta la prevista cartellonistica per avvisare i bagnanti dell’assenza di operatori dedicati al salvamento”.
E poi: “Anche per quanto riguarda le problematiche relative al Beach Break e alla Capanna i due esponenti del PD non dicono con chiarezza ai cittadini che i due stabilimenti non possono essere aperti al pubblico perché gravemente danneggiati dalle accentuate mareggiate e dagli effetti erosivi della costa. Anziché fare dichiarazioni poco opportune sarebbe stato sufficiente fare una passeggiata per rendersi conto che il mare ha raggiunto le sottostrutture dei due stabilimenti, tanto da comprometterne l’intera struttura. Programmare interventi di consolidamento con queste condizioni meteomarine avrebbe significato buttare al vento denaro pubblico!“.
Per quanto riguarda la vicenda dei sette chioschi, il primo cittadino precisa che “la determinazione di revoca adottata dall’Ufficio Demanio del Comune è provvedimento amministrativo obbligatorio, conseguente unicamente a specifiche segnalazioni di plurime violazioni commesse dai titolari dei chioschi rilevate dalla Guardia Costiera, che ha, con propria nota, sostenuto che le violazioni riscontrate determinassero la decadenza delle autorizzazioni. Tutto il resto deve essere correttamente inquadrato nella richiesta di sospensiva presentata dai titolari dei chioschi innanzi al TAR Sezione di Latina, che ha deciso di concedere la riapertura delle attività, escludendo però la possibilità di noleggiare sdraio ed ombrelloni, imponendo contestualmente l’obbligo per i titolari di garantire comunque la sicurezza del tratto di spiaggia in precedenza utilizzato per il noleggio delle attrezzature balneari. Nella decisione del TAR, l’Ente Locale non ha alcuna competenza, anche perché nel giudizio il Comune non si è costituito”.
“Pertanto – aggiunge – mi sorprende che nella vicenda Mignacca e Massimi citino il Comune paventando perplessità, del tutto strumentali. Per quanto riguarda i ritardi nella manutenzione delle passerelle, mi corre l’obbligo di evidenziare che effettivamente vi è stato un allungamento dei tempi di circa dieci giorni, determinato però dal recente obbligo previsto dalla normativa regionale di richiedere il parere, anche per le attività di manutenzione, della Valutazione d’Incidenza Ambientale. D’altro canto, vorrei ricordare che anni addietro abbiamo assistito alla impraticabilità di passerelle di accesso al mare e della passerella pedonale del tratto Ponte Giovanni XXIII – Caterattino, che a causa del precario stato manutentivo hanno originato anche contenziosi di privati con il Comune”.
“In definitiva – conclude il sindaco Mosca – credo che le critiche in politica siano legittime e comprensibili perché motivo di dialettica fra le parti, a condizione però che tali critiche siano sostenute da riscontri documentati e oggettivi e non dall’unico intento di screditare ad ogni costo l’avversario”.
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