Desolazione e sconforto doppi dopo aver visto-ascoltato Di Maio (salotto Gruber), Gentiloni (fiera/emporio dello scamiciato Formigli), l’uno tragicamente inconcludente e blaterante, per nulla cosciente dell’ inconcludenza del suo irritante vaniloquio, l’altro,seraficamente tranquillo di continuare a frequentare l’iperuranio di una platonica (pseudo)sinistra.Questi,incalzato da Giannini e Padellaro perché dicesse “qualcosa di sinistra” ossia precisasse il come-dove-quando dell’opposizione, al momento, di fatto inesistente, vagava elegantemente per i sentieri del non so dove o dell’indeterminato sia pure con tante scuse per gli errori commessi da quel PD di antica memoria e dimora. Oppresso dalla catastrofe salviniana idest da chi sta sfigurando e colpendo al cuore i valori culturali e istituzionali della democrazia repubblicana. Allibito dalla nullità di un trentaduenne felicemente innamorato (l’ha detto lui) e felicemente idiota e ignorante (lo dicono i fatti e i suoi interventi). Sconcertato di fronte all’atarassia di un (ex) partito che lo Zingaretti, se non si deciderà in fretta a sgombrare il terreno dai residuati o pesticidi che l’hanno infestato, si ritroverà in compagnia delle zingarelle de la “Traviata” alias l’Italia a suonare il tamburello(!), e con lui Gentiloni ad uscire dal limbo, rivado col pensiero ai classici,la prova del nove inequivocabile, perenne verità della loro preveggenza. Un frammento di un antichissimo lirico greco (Teognide, VI a.C.) accenna alla perdita dei valori etici,morali e civili in tempi si presume oscuri, li umanizza nelle dee della Virtù,Prudenza,Tolleranza,Saggezza, Fede,Onestà etc. , tra esse la Speranza. Una dopo l’altra, dilagando la degenerazione o disgregazione, decide di abbandonare la terra e tornarsene sull’Olimpo. Solo la Speranza, tenace, resiste finché,disarmata e sconfortata,per ultima decide pure lei di andarsene e abbandonare gli uomini visto che “…nessuno più rispetta i giuramenti fatti secondo giustizia…rispetta gli dei e onora i morti…estinti sono l’onore e la pietà”. Rileggendo quei versi si fatica ad allontanare il timore se non l’angoscia che se un Di Maio e tutto lo schieramento, un’opposizione latente o dormiente persistono nel loro perverso disegno e nell’accidia, tutti noi saremo costretti a emigrare o trasvolare in “un pianeta delle scimmie” per nulla olimpico. (gmaul)


News-24.it è una testata giornalistica indipendente che non riceve alcun finanziamento pubblico. Se ti piace il nostro lavoro e vuoi aiutarci nella nostra missione puoi offrici un caffè facendo una donazione, te ne saremo estremamente grati.