SOS – Latina a Letta

All’atto d’insediamento a segretario nazionale del PD Enrico Letta ha preso impegno di rapportarsi con la base del partito per recepirne necessità e proposte. Ma il PD di Latina ha la necessità di un incontro urgente perché ci sono decisioni che vanno prese in tempo utile. Tra le tante sfide spicca il rinnovo nella capitale sia per le possibili alleanze, sia per la scelta del candidato. Ebbene, dalla stampa apprendiamo che il candidato più favorito nei sondaggi è Zingaretti e che in questa direzione ci sono pressioni perché accetti. Sul rifiuto opposto finora da Zingaretti ha un peso decisivo l’azzeramento dell’assemblea regionale che ne seguirebbe. Viene spontanea la domanda, perché non rimuovere questa vera e propria barriera istituzionale che impedisce, quando occorra, l’osmosi dal basso verso l’alto di classe dirigente? Sul come viene in soccorso un disegno di legge presentato dal senatore pontino, Claudio Moscardelli, già dal 2015 che registrava l’impedimento causato dallo scioglimento delle rispettive assemblee. Ebbene citerò le due perle, che proposte per i soli comuni potrebbero essere estese a tutti gli enti locali sottolineando con maggior forza come lo stato delle autonomie rappresenti nella Costituzione la scuola formativa per eccellenza, dopo quelle ideologiche del novecento. La prima perla è rappresentata dall’introduzione per il vertice del ticket elettorale, come accade per l’esecutivo americano, facendo subentrare il vice legittimato a tal fine dall’elezione congiunta. La seconda perla, che dovrebbe riscuotere l’adesione entusiasta di Letta, in linea con l’orientamento statutario del PD, di favorire la parità di genere specie quando, come nel ticket, c’è lo spazio adeguato. Quest’ultima misura sarebbe un attestato della necessità, a cominciare dalla sfera pubblica della rappresentanza, dell’importanza attribuita all’apporto femminile.

Rodolfo Carelli