LATINA – Ieri la città è rimasta con il fiato sospeso per gran parte della giornata, in apprensione per ore e ore per l’uomo di 53 anni che è rimasto seduto dalla mattina fino a ben oltre il calar del sole sul cornicione di un palazzo di corso Matteotti, poco dopo l’incrocio con via Legnano, da dove minacciava di lanciarsi nel vuoto.
Il cinquantatreenne, di nazionalità italiana e residente nell’edificio a due passi dal cuore del capoluogo, è salito sul tetto del palazzo dove vive con l’anziana madre intorno alle 8:40, sedendosi sull’angolo del cornicione del tetto, a decine e decine di metri di altezza da terra.
Il cinquantatreenne attraversa un momento estremamente difficile, tant’è che sul posto sono arrivati anche i servizi sociali che lo seguono, accompagnati dall’assessore del Comune di Latina Michele Nasso. Proprio in mattinata, inoltre, l’uomo aveva ricevuto la notifica di sfratto esecutivo dall’abitazione in cui vive con l’anziana madre, non per morosità. A scadere il contratto d’affitto della casa, con la società titolare dell’immobile che gli avrebbe intimato di acquistarlo o, al contrario, di abbandonarlo. L’uomo, divorziato, si era anche separato di recente dalla nuova compagna e, inoltre, aveva da poco perso il lavoro.
Poco dopo le 19, dopo oltre 11 ore fermo sul cornicione del tetto, l’uomo è stato bloccato, avvicinato e preso dai mediatori dell’Arma, che lo hanno portato giù dal cornicione affidandolo al personale sanitario del 118, che lo ha trasferito in ambulanza all’ospedale Santa Maria Goretti per sottoporlo ad un trattamento sanitario d’emergenza.
Come spiegato dal sindaco di Latina Matilde Celentano, l’assessore ai servizi sociali Michele Nasso si è attivato in prima persona per trovargli un alloggio in città, individuato mentre l’uomo minacciava ancora di togliersi la vita, mentre quest’ultima si è prodigata per procurargli un lavoro, trovato sempre in giornata in un industria di pulizie dopo aver contattato il presidente di Unindustria Fausto Bianchi.
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