Sezze, la grande rimozione

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LATINA- Sezze, la grande rimozione di queste nostre elezioni amministrative. Se ne parla poco o niente sui giornali, nei bar, nella narrazione pubblica. Ed invece balza agli occhi, almeno ai miei, come una delle roccaforti della sinistra ex Pci sia stata espugnata da un civico, Lidano Lucidi.

Di scandali ne sono accaduti tanti, l’ultimo quello ripugnante intorno al cimitero. Una storiaccia di corruzione, immoralità diffusa ed occhi chiusi dalla compiacenza generale.

Dicevo, Sezze rappresenta la grande rimozione. Dal sito della Società Psicanalitica Italiana: “Per rimozione intendiamo un processo dello psichismo umano, attivo nelle nevrosi così come nel funzionamento normale, che agisce nella direzione inversa alla presa di coscienza. Tra i meccanismi di difesa è il primo ad essere stato riconosciuto e sistematizzato da Freud (Freud S., 1915; Freud A., 1936)”.

La rimozione come meccanismo di difesa. Interessante. Sarà per questo che nessuno, dico nessuno, dei patriarchi setini abbia speso una parola sulle ragioni di un fallimento, di una implosione. Penso  al silenzio dell’amico Lidano Grassucci, ad esempio, aedo come nessun altro del “setismo”. Penso ancora ai responsabili politici che di quella realtà son padri, figli e nipoti. All’attivo, ad esempio, abbiamo un Consigliere Regionale del Pd espressione della catechesi setina. Anche da quel versante non si hanno notizie. Sarà, appunto, la grande rimozione.

Ed allora tutti a rifugiarsi alla corte del Papa straniero, alias Damiano Coletta, auto attribuendosi galloni su divise oramai consunte di gran tessitori, ciambellani e pontieri di un accordo o presunto tale che non l’ha neanche sfiorati, ché passava sui binari della politica regionale.

Coletta, dal canto suo, gongola e cerca l’accordo (già siglato) con buona parte del centrodestra per campicchiare un poco, con buona pace del Pd che ha portato i voti – parecchi– e adesso è all’angolino in attesa di decisioni altrui.

Non c’è che dire, un capolavoro.


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