«È un enorme dispiacere continuare a leggere interventi che mistificano completamente la realtà. E, soprattutto, avere a che fare con le strumentalizzazioni sui servizi che abbiamo sempre ritenuto prioritari, perché mirati a dare sostegno alle persone fragili e con disabilità. Vogliamo rassicurare che sulla Comunicazione Aumentativa Alternativa (C.A.A), non c’è alcuna sospensione del servizio, ma una diversa modalità per l’erogazione a partire dall’anno scolastico 2024/2025».
Lo ha dichiarato l’assessore al Lavoro, alla Scuola, alla Formazione, alla Ricerca e al Merito della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni.
«Infatti, la Regione Lazio, per l’anno scolastico 2024/2025 ha destinato le risorse, pari a 7 milioni di euro, per integrare l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione personale nei nidi, nella scuola dell’infanzia e nella scuola prima e secondaria di primo grado. Questo contributo è destinato a supportare i Comune del Lazio, a cui spetta la valutazione sulle effettive necessità di intervenire sul servizio, potenziando l’integrazione degli allievi con disabilità nel territorio che necessitano di metodiche CAA», ha spiegato l’assessore della Regione Lazio.
«È evidente che la Regione Lazio prosegue il suo impegno in favore degli alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine grado. A differenza delle polemiche che creano disinformazione e allarmismi a danno degli studenti e le loro famiglie. Inoltre, si ribadisce che il contributo regionale erogato nelle scuole è in aggiunta ai servizi di competenza, già erogati dai Comuni (OEPAC), per le difficoltà negli allievi inerenti alla comunicazione», ha concluso l’assessore della Regione Lazio, Giuseppe Schiboni.
Già il 18 maggio:
“Trovo inaccettabile – spiega l’assessore – la polemica che il Comune di Roma, per voce di alcuni rappresentati del Pd che lo governa, sta montando in merito alla Comunicazione aumentativa alternativa (Caa) e alle modalità di erogazione del servizio. Questo dimostra solo la consuetudine, per una certa politica, di strumentalizzare le esigenze delle persone con fragilità e le loro famiglie. Al contrario, la Regione Lazio, si è sempre distinta in termini di risorse investite per la Comunicazione Aumentativa Alternativa, in favore degli alunni con disabilità sensoriale visiva, uditiva e difficoltà nella comprensione e produzione del linguaggio, delle scuole di ogni ordine e grado, come dimostrato dai numeri. Inoltre, c’è da sottolineare come l’Ente non si è mai sottratto dal confronto con le associazioni dei disabili”. E ancora: “Tengo a sottolineare come gli esponenti del Partito Democratico capitolino stanno tentando di piegare sulla polemica anche atti chiari della Regione Lazio, come la determinazione dirigenziale del 6 giugno 2023. L’Atto amministrativo, infatti, contiene le linee di indirizzo per la realizzazione dell’integrazione scolastica, anche attraverso la Comunicazione aumentativa alternativa. Proprio nella determinazione è specificato che il finanziamento del servizio si intende limitatamente all’anno scolastico 2023/24 e aveva evidenziato che le assegnazioni di intervento Caa effettuate nell’anno scolastico 2023/24 non avrebbero dato luogo a riconferma nei successivi anni scolastici”.
Alla domanda che tante famiglie con bambini e ragazzi con disabilità si stanno ponendo, ovvero se a settembre il servizio sarà garantito, l’assessore risponde così: “Nella fase transitoria la Regione prevede per il prossimo anno scolastico 2024/2025 un contributo straordinario ai Comuni per garantire l’assistenza alla Caa alle bambine e i bambini dei nidi e della scuola dell’infanzia, alle alunne e agli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, lasciando ai Comuni la valutazione sulle effettive necessità di intervenire sul servizio. Quanto riportato evidenzia come si sia preferito ignorare quello che chiaramente è stato comunicato negli atti e come il Comune di Roma, pur di giustificare la propria inerzia, preferisca addossare responsabilità ed omissioni alla Regione Lazio. Mi auguro che il benessere delle persone con disabilità e delle loro famiglie sia lasciato una volta per tutte ai margini di una polemica puramente politica e priva di contenuti”.
Alessandra Trotta
(Giornalista e scrittrice)
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