L’effetto domino continua. San Felice Circeo e Formia si accodano a Monte San Biagio, Gaeta e Minturno e decretano il differimento della riapertura delle scuole. E di qualche ora fa l’ordinanza con cui il sindaco del Circeo, Giuseppe Schiboni, dispone la chiusura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado insistenti sul territorio comunale fino al 23 settembre, “per garantire la ripresa in sicurezza, nel rispetto delle norme anti Covid. Mentre è in via di emanazione quella della collega formiana, Paola Villa, che così scrive sulla sua pagina social ufficiale: “In queste ore si sta firmando una ordinanza per il posticipo dell’inizio dell’anno scolastico al 24 settembre 2020. Tante le criticità, molte legate al Covid, ma altre già esistenti ed esasperate dal Covid. Innanzitutto i nostri tre Istituti Comprensivi, Pasquale Mattej, Vitruvio Pollione e Dante Alighieri ed i loro dirigenti hanno lavorato tutta l’estate, perché le regole sono cambiate tante volte, perché bisognava anche prepararsi al peggio, perché la didattica a distanza poteva rappresentare un “piano B” da evitare, ma bisognava comunque improntare, migliorando tutto ciò che si è fatto tra marzo e giugno in estrema emergenza. I lavori di adeguamento fatti dal Comune sono in fase di ultimazione. Il Comune ha organizzato anche la sanificazione, affinché il 14 ogni attività potesse iniziare regolarmente. Ma ci sono ancora criticità: mancano diversi banchi e sedie, sia per l’ordine diretto al commissario nazionale che per quello verso aziende private, mancano soprattutto i docenti, ad oggi le graduatorie ancora provvisorie non consentono nomine certe, molte cattedre restano ancora scoperte, mancano unità di supporto al personale ATA”.
Ma a cosa serviranno questi 10 giorni in più?
“Sicuramente a terminare le operazioni di reclutamento del personale, sperando che vengano quanto prima pubblicate le graduatorie definitive. Sicuramente a non attuare tante sanificazioni pre e post referendum, con l’impiego e spreco di fondi pubblici. A mettere a punto e migliorare alcuni percorsi, tra aule, ingressi e segreterie, aumentando la sicurezza. Però con molta serenità dobbiamo comprendere che il virus è presente ed attivo, che fortunatamente i contagiati di questi ultimi mesi stanno tutti bene e curati a casa. L’esasperazione e l’allarmismo non aiutano a risolvere i problemi. Bisogna continuare a mettere in campo tutte le forze e, soprattutto, condividere soluzioni con i dirigenti scolastici e gli insegnanti che avranno più di ogni altro conoscenza e controllo della situazione. Sarò di parte, ma io mi fido molto della scuola e di chi ne fa parte”.


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