Olga Lumia, nel suo nuovo romanzo, Madri Spezzate (Armando Curcio Editore), scritto interamente in prima persona, ci sorprende e ci emoziona, toccando temi crudi e scottanti, come immigrazione, prostituzione, aborto, e violenza sulle donne.
Il suo romanzo d’esordio Nessuno Sa Da Dove Arrivi L’Amore, lo ricorderemo, era ambientato a cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta e aveva vinto, nel 2016, il premio “romanzo psicologico”, al concorso letterario nazionale “Città di Sarzana”.
Con Madri Spezzate, invece, la scrittrice ci racconta dei giorni nostri. Prende spunto da una storia vera e si cala nei personaggi per raccontare, ancora una volta in modo magistrale, la fitta rete dei sentimenti umani.
Madri Spezzate è un romanzo tutto al femminile, dove si racconta di amore e dolore. E di come la nostra vita, a volte, anche nella sofferenza più nera, possa sempre riservarci qualcosa di buono.
Il romanzo entra subito nel cuore del lettore, fin dalle prime righe.
Zamira, una delle due protagoniste, ci guarda dritto negli occhi e ci racconta il suo martirio. E’ arrivata in Italia dall’Albania, con un barcone, quando era poco più che una bambina.
Attraverso i suoi pensieri crudi e decisi, ci fa conoscere la sua terribile storia. La ragazza è stata illusa, ingannata, picchiata e abusata. Costretta a prostituirsi.
Nel suo strazio senza fine, circondata da uomini crudeli, Zamira trova, comunque, la forza di scegliere la vita.
Carla, invece, è una donna adulta. Che si avvia alla maturità. Vive con il proprio marito in un quartiere bene di Roma e lavora nel campo della comunicazione.
In una mattina d’inverno, mentre cammina per strada, con tono pacato e confidenziale, ci mette al corrente, poco a poco, del suo mondo interiore. Fino a metterci di fronte alla sofferenza che la porterà a fare una scelta determinante. Scelta che cambierà non soltanto la sua vita. Ma anche quelle di chi non conosce.
Il romanzo ci svela le due donne attraverso dimensioni diverse e parallele, quindi.
Zamira pensa in un Italiano semplice, privo di congiuntivi. La sua lingua traballante, però sorregge, con coraggio, i pensieri e i ricordi più atroci.
Carla, invece, dimostra la sua raffinatezza intellettuale e culturale. Ma, nonostante tutte queste differenze, le due donne sono unite nello stesso modo di soffrire.
Perché due dolori apparentemente diversi, visti dall’esterno, hanno invece la stessa identica intensità, per chi e costretto a patirli. Senza sapere nulla del dolore degli altri.
Madri Spezzate, è il romanzo del dolore. Ma anche della dolcezza, della forza della vita.
Della speranza e dell’amore. Un romanzo imperdibile, per tutte le donne. E per tutti gli uomini che vogliano imparare a conoscere il sentire dell’altra metà del cielo.
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