SABAUDIA – Scoperta questa mattina la targa toponomastica apposta a Borgo San Donato in Largo Strada Migliara, in onore di Aldo Manuzio, originario di Bassiano, grande editore, grammatico e umanista italiano del ‘500.

Oltre al Sindaco Mosca e agli amministratori di Sabaudia, presenti il Primo cittadino di Bassiano, Giavanbattista Onori e alcuni sui amministratori, il Consigliere di minoranza Vincenzo Avvisati e il Parroco don Massimiliano Di Pastena. Non è mancata la presenza di Autorità civili e militari e di numerosi scolari e insegnanti dell’Istituto Omnicomprensivo “Giulio Cesare”.

“Ringrazio tutti i presenti. Dopo la richiesta del consigliere Avvisati, insieme a tutta l’Amministrazione abbiano deciso di dedicare ad Aldo Manuzio questa piazzetta di San Donato, come segno di apprezzamento e gratitudine. Ricordare una figura come Manuzio, che ha segnato la storia dell’editoria, vuol dire non trascurare la cultura, fondamentale per la crescita delle nuove generazioni. Per questo rinnovo i miei ringraziamenti al dirigente scolastico e ai docenti per la partecipazione degli alunni, perché per le nuove generazioni, eventi come questo sono fondamentali. Insegnare loro l’importanza delle Istituzioni è basilare per una crescita culturale migliore”.
Queste le parole del Sindaco Alberto Mosca.

“Una giornata importante per ricordare un uomo che ha segnato la storia. Una figura che ci inorgoglisce perché nostro conterraneo. Sono ormai trascorsi 510 anni dalla sua morte ma per noi bassianesi è sempre vivo il suo ricordo. Grazie al Sindaco e a tutta l’Amministrazione di Sabaudia per avere intitolato questa piazzetta a Manuzio. Un Borgo di Sabaudia scelto non a caso ma perché qui vivono tanti bassianesi”. Così il Sindaco di Bassiano, Giovan Battista Onori nel corso della cerimonia a San Donato.

“Se si maneggiassero più libri che armi, non si vedrebbero tante stragi e tanta bruttura”. Con una frase ancora attuale di Aldo Manuzio, il Consigliere Avvisati ha iniziato ad illustrare l’alto profilo della vita di Aldo Manuzio
“Il grande sogno di combattere le barbarie, di rigenerare l’animo umano con la cultura resta ancora un’utopia. Tuttavia – ha concluso Avvisati – il grande messaggio di Manuzio è ancora valido. Occorre proporre buoni libri per dare all’uomo quei valori di giustizia e verità che lo rendano libero”.

A benedire i presenti alla cerimonia è stato don Massimiliano Di Pastena: “Non benedirò un pezzo di marmo ma voi tutti, i tanti bambini presenti e anche coloro che non sono credenti”.

Un momento di inclusione e di unione tra comunità di Sabaudia e Bassiano quello di questa mattina e anche di riflessione sull’importanza della cultura per una crescita migliore delle nuove generazioni.


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