Nell’inchiesta sui concorsi della Asl arrivata in Tribunale con il processo fissato per il prossimo 21 ottobre, c’è una nuova acquisizione probatoria. E’ una memoria depositata dal pm Valerio De Luca e riguarda gli elementi offerti dall’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato alla Guardia di Finanza, lo scorso 14 luglio, quando aveva contattato gli uffici del comando provinciale delle Fiamme Gialle, sostenendo di aver recuperato sul suo cellulare alcune conversazioni con Moscardelli, ritenute utili. E così nell’inchiesta sono finiti i messaggi inviati dall’ex senatore del Pd a D’Amato. L’integrazione investigativa raccolta dal pm – come sostenuto in sede di Riesame – conferma l’ipotesi della pubblica accusa e cioè che Eleonora Di Giulio lasciasse il posto di direttore amministrativo della Asl.
E’ una circostanza ritenuta di particolare attenzione da parte dell’esponente del Pd, che, come ha sottolineato il pm: «Si attivava – a favore di Claudio Rainone, facendo seguito dell’accordo che avevano e che traspariva dalle intercettazioni. Solo il 15 dicembre la dottoressa Di Giulio è stata trasferita a Frosinone quale Direttore amministrativo, ma il dottor Moscardelli sapeva che ciò sarebbe avvenuto dal 3 novembre, bussava alla porte dell’assessore D’Amato, proponendo Rainone quale sostituto». Agli atti è finito un messaggio inviato a D’Amato dove c’era, da parte di Moscardelli, un interesse nel velocizzare il trasferimento della Di Giulio e questo risale all’undici novembre del 2020. Tra gli elementi acquisiti ci sono gli altri messaggi: uno del 19 novembre inviato da Moscardelli a D’Amato, dove viene evidenziata l’esigenza di non temporeggiare sulle scelte di Frosinone, rimasto senza risposta e infine un altro, ancora del 23 novembre, quando la richiesta è relativa all’esito di un incontro con l’allora Direttore generale di Latina Casati. Le conversazioni acquisite sono ritenute rilevanti e confermano l’interessamento.
Moscardelli in sede di interrogatorio aveva risposto cercando di chiarire la sua posizione sostenendo che i due candidati segnalati a Rainone erano persone valide e capaci e potevano rappresentare delle risorse per l’azienda. La Asl di Latina e anche quella di Frosinone hanno annunciato che si costituiranno parte civile nel processo. La Procura aveva chiesto il giudizio immediato al gip Giuseppe Cario e, a distanza di tre mesi dall’emissione delle misure, si va in aula il 21 ottobre. Intanto sia Rainone che Moscardelli hanno presentato ricorso in Corte di Cassazione avverso la decisione del Riesame.
(Fonte Latina Oggi)
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