Sara Pastore “No War ” La Musica al Servizio della Pace

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LO SGUARDO IRREGOLARE.

ATELIER DI ARTISTE

SARA PASTORE – “NO WAR”,

LA MUSICA AL SERVIZIO

 

DELLA PACE

 

di Sergio Salvatori

Nell’ambito del progetto “Lo Sguardo Irregolare.  Atelier  di Artiste”, che vede impegnate cinque donne artiste in quindici appuntamenti da aprile a giugno 2024, presso lo spazio espositivo di Via Giolitti 349, il 19 giugno Sara Pastore, a conclusione di una serie di incontri a lei dedicati ha presentato alle ore 18:00, il suo laboratorio di canto lirico incentrato sul tema della pace. Figlia d’arte, sua madre era la famosa attrice Aiche Nana, suo padre il regista Sergio Pastore. Sara Pastore è una poliedrica e talentuosa artista romana, che spazia dalla recitazione al canto. Diplomata come soprano lirico aggiunge al repertorio tradizionale operistico, per il quale ha svolto una intensa attività in Italia e all’estero, l’operetta e i musical, nonché un importante lavoro di ricerca sulla poesia e i canti armeni, che le sono valsi, tra le altre cose, il premio come artista di pace ad Assisi 2007. Da sempre impegnata alla sensibilizzazione sui temi della pace, dei conflitti armati, e dei diritti umani, Sara Pastore unisce così l’amore per l’arte  e per il canto all’impegno civile, una delle artiste maggiormente attente nel loro percorso  ai temi sociali. Il progetto  LO SGUARDO IRREGOLARE. ATELIER DI ARTISTE prosegue il 21 e il 27 giugno con le performance  musicali di Clara Mirolla, Antonella Palombo e Giovanna Tinè e il loro laboratorio musicale Havalès e si concluderà  il 28 giugno 2024 alle ore 18:00, con laboratori musicali da loro dedicati agli abitanti del territorio e a tutti gli intervenuti. Il progetto  LO SGUARDO IRREGOLARE. ATELIER DI ARTISTE, vincitore del bando pubblico indetto dal Comune di Roma, in collaborazione con Zetema, è promosso e realizzato dall’associazione  culturale Artistema. Tutti gli incontri, liberi e gratuiti, si svolgono presso lo spazio espositivo di Via Giovanni Giolitti 349 a Roma, All’Esquilino, unico posto in cui la Città riacquista il volto di capitale internazionale; dove la ricerca dei luoghi del mondo diventa aspirazione eterna a qualcosa che non c’è o è che è confinata in un angolo dell’immaginario.

E’ stato scelto il rione Esquilino per l’affascinante contrasto tra antichità romane, vestigia sabaude, binari, locomotive. Qui si respira l’aria del colle, multietnico, avvolgente, inclusivo, facilmente raggiungibile dalla Metro A e da numerosi bus.


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