Nei giorni scorsi “Città Nuova” e “Scegli Sabaudia” avevano appreso con soddisfazione che l’Amministrazione Comunale di Sabaudia, recependo le sollecitazioni avanzate ripetutamente dalle stesse Associazioni civiche, aveva finalmente attivato le procedure per consentire l’accesso alle immagini della videosorveglianza (la cui sala operativa si trova presso il Comando di Polizia Locale) alla stazione dei Carabinieri, dando così modo anche ai militari dell’Arma di visionare in tempo reale le riprese delle telecamere.
Una sorta di peana, quello diffuso in una recente nota stampa, a firma delle Associazioni, che contrasta decisamente con il pensiero dei consiglieri di maggioranza, così espresso con analoga modalità nella giornata di ieri: “Leggiamo online che grazie alle sollecitazioni di alcune associazioni politiche di Sabaudia, l’Amministrazione comunale ha avviato la procedura per trasferire la visione del circuito delle telecamere installate in città anche alla Stazione dei Carabinieri.
Nel rispetto di chi da quattro anni lavora all’implementazione del sistema di videosorveglianza del territorio, non è accettabile che si cerchi di mettersi in mostra mediaticamente prendendosi i meriti del lavoro degli altri, soprattutto se sono gli stessi che prima hanno criticato aspramente il sistema di videosorveglianza e che provano ad ostacolare gli investimenti sulla Città . Ancora una volta si dimostra che c’è chi è in grado di fare qualcosa per Sabaudia, e chi invece, pensa di prendersi in merito delle idee degli altri. Siamo aperti a suggerimenti e a nuove idee, ma in questo caso ci sono già atti che dimostrano come dal 2020 sia iniziato questo iter”.
“Tale scelta – si precisa nel comunicato diramato ieri dalla maggioranza consiliare – deriva da una più ampia programmazione ed è inserita nel terzo progetto di ampliamento del sistema di videosorveglianza, con riferimento alle aree degradate, che l’Amministrazione comunale ha delineato al fine di estendere il controllo capillare del territorio. Tale progettualità, del valore complessivo di oltre 110mila euro, ha ottenuto il nullaosta della Prefettura di Latina a seguito del quale è stata proposta al Ministero dell’Interno, ammessa al finanziamento ma non finanziata per esaurimento delle risorse. La stessa ora è al vaglio della Regione Lazio per la copertura del 60% dell’intero importo.
“La decisione di consentire l’accesso delle immagini ai Carabinieri -si legge ancora – trova fondamento, inoltre, nel lavoro congiunto tra la Polizia Locale e la stazione dell’Arma, il quale ha portato ad ottimi risultati nell’ambito delle attività di Polizia Giudiziaria, così come sottolineato dallo stesso Comandante di Stazione con una nota del settembre 2020. La summenzionata decisione, infine, viene recepita dalla Giunta comunale con apposita deliberazione, attraverso la quale si approva il progetto trasmettendo l’istanza di finanziamento alla Regione”.
“Intanto – informa l’Amministrazione – proseguono i lavori per l’implementazione del sistema di videosorveglianza nei borghi e nelle periferie che porteranno ad un sostanziale incremento delle telecamere e ad un monitoraggio anche delle aree periferiche del Comune”.
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