SABAUDIA – Detenevano il mercato della droga a Sabaudia i fratelli Leonardo e Francesco Corni, personaggi che spaziano dalle attività legali a quelle illegali, alimentando gli affari fino a San Felice e Terracina. Da anni alcune delle loro aziende erano accreditate presso le amministrazioni comunali locali.
L’indagine della Squadra Mobile avviata dal questore Michele Maria Spina durata due anni ha permesso di ricostruire la rete di spaccio a cui erano a capo, ottenendo dal giudice l’applicazione degli arresti domiciliari. Un loro amico agente di polizia è stato sospeso dal servizio perché coinvolto in alcune cessioni di droga. Tra gli indagati c’è anche un finanziere.
La rete riforniva prevalentemente pusher legati tra loro e con i fratelli imprenditori. Le intercettazioni ambientali e telefoniche, gli appostamenti e i pedinamenti hanno fornito la concretezza necessaria a smascherare chi c’era dietro a tutto questo.
Nel corso dell’indagine erano stati arrestati in flagranza Fabio Serrapiglio di 40 anni e Samir Ben Salah di 37 anni, noto anche per la sua attività di rapper col nome d’arte di Ziano. I due sono stati sorpresi a cedere cocaina nel febbraio dello scorso anno, nel giro di pochi giorni l’uno dall’altro, e poi trovati in possesso di scorte di stupefacenti e denaro.
Nella lista degli indagati ci sono anche Gianluca Calisi di 41 anni di San Felice, Ala Eddine Ben Achour tunisino di 26 anni residente a Sabaudia, Ettore Basile di 41 anni, Veronica Mastracci di 34 anni, Caterina Calligaris di 39 anni, Gianluca Silvetri e Daniele Fedeli di 38 e 39 anni. Per loro la Procura aveva chiesto l’applicazione di misure cautelari che il giudice non ha adottato, perché per alcuni di loro è stata accertata una collaborazione marginale con gli indagati.
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