Un attacco frontale, duro, quello che il Direttivo dell’Associazione Commercianti di Sabaudia lancia al sindaco Giada Gervasi, per voce del presidente Manuele Avagliano. Sin dal suo insorgere, con le rigide misure adottate per il suo contrasto, il Covd-19 aveva fatto capire i tanti problemi che da lì a poco si sarebbero addensati sul settore del commercio. E già dal 21 marzo la Confcommercio locale aveva messo sul tavolo del primo cittadino quattro importanti obiettivi da perseguire per ridurre gli evidenti danni a cui il comparto sarebbe andato incontro: garantire l’apertura di tutte le attività balneari, e il prolungamento delle concessioni al 2033; potenziare e lasciare in funzione l’ufficio SUAP per il disbrigo in tempi veloci delle pratiche inerenti le imprese turistiche; stornare fondi di bilancio da iniziative non essenziali per finanziare progetti di infrastrutture per un serio rilancio del settore turistico. Ma da allora nessuna risposta è arrivata al mittente, nonostante “l’Associazione avesse anche partecipato a varie riunioni on line con la partecipazione dell’assessore Palmisani”. “Il nostro fine – spiega Avagliano – era quello di stimolare l’Amministrazione a trovare soluzioni e redigere una seria pianificazione infrastrutturale che la città aspetta da decenni”. Invece “quando mancano meno di 20 giorni all’inizio della stagione turistica, non sappiamo ancora quali iniziative il sindaco Gervasi intenda prendere né sulla cancellazione delle tasse locali né sulla dinamica di accesso alla balneazione e la conseguente mobilità, né sulle direttive da tenere per una convivenza più sicura possibile senza creare inutili pregiudizi nei confronti dei turisti. Insomma mancano progetti veri per il rilancio della città. Al momento “solo voci di corridoio dove si parla di accessi a tempo con doppi turni avendo a disposizione oltre 20 km di spiagge…”. Ad oggi, “il sindaco, pur con i ritardi della Regione, resta ancora in alto mare. Senza un piano globale nel cassetto, da proporre e far approvare in tempi brevi. Anche perché “Sabaudia ha l’80% di spiagge libere, a differenza di altri comuni che, avendo la stragrande parte del Demanio Marittimo occupato da stabilimenti balneari, sono in grado di assicurare con più facilità una corretta fruizione in sicurezza, mentre quelli del nostro litorale non saranno sufficienti a garantire i servizi a tutte le richieste in quanto le distanze di sicurezza ne limiteranno il numero dei clienti”. “Non si può lasciare tutto all’improvvisazione dell’ultima ora”. “Pertanto – aggiunge Avagliano – abbiamo chiesto al sindaco di garantire l’apertura di tutte le attività balneari. Riteniamo – conclude il presidente della Confcommercio Sabaudia – che l’unica possibilità sia quella di creare una Task-Force permanente tra comune, operatori e le istituzioni del territorio, al fine di dare una offerta che coniughi la voglia di vacanza con la massima sicurezza possibile. Il nostro problema sono le spiagge libere che paradossalmente possono diventare una grande opportunità per accogliere turisti in sicurezza con servizi dignitosi”.
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