Si vuole cancellare la mostra permanente “Come Eravamo” che abbellisce e connota d’emozione i portici del centro storico di Sabaudia?

Questo al momento non è dato sapere, ma certo è che dal colonnato di Corso Vittorio Emanuele e di Piazza del Comune stanno pian piano sparendo, come una sorta di stillicidio, gli scatti che riassumono la fondazione e la storia della città. Il lavoro dei bonificatori, dei costruttori, l’inaugurazione, le prime famiglie, le prime attività commerciali, il primo nato registrato all’anagrafe, episodi dell’ultima guerra, il rapporto con il mondo del cinema, il fascino emanato dalle dune che ha ammaliato i tanti vip trasferitisi all’ombra del Circeo e tanto altro ancora. Un amarcord che parte dalla posa della prima pietra e va avanti fino al recente passato, raccontando l’evoluzione e i fatti salienti che hanno attraversato la Perla del Circeo nella sua ancora giovane vita.

A lanciare l’allarme dalle pagine social è la dottoressa Daniela Carfagna, ex Capo Settore Cultura del Comune di Sabaudia, che ideò e diede impulso al progetto realizzato in occasione dell’80° anniversario di Sabaudia.
Una preoccupazione che sta trovando condivisione nella maggior parte dei commenti. Pur, com’è ovvio che sia, tra qualche voce dissenziente che fa il tifo per lo svecchiamento della città o per il ripristino e il decoro dei luoghi di Fondazione.

E’ pur vero tuttavia che molti di quei pannelli fotografici contengono i guasti prodotti dalle solite mani vandaliche ed avrebbero, quindi, urgente bisogno di un accurato restauro.

Intanto, mentre si è in attesa di notizie ufficiali, c’è chi, dando ormai per scontato lo smantellamento integrale della mostra, propone di non cestinarla, ma di delocalizzarla nell’atrio esterno del cinema Augustus oppure sotto il porticato all’ingresso del Museo Greco, attivando monitor per la visione dell’intero patrimonio fotografico.

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