LIVORNO – Con la prossima apertura del centro commerciale a Porta a Mare, le Officine Storiche, previsto per metà settembre, la già complessa situazione del traffico nel tratto dalla Fortezza Vecchia a piazza Mazzini, potrebbe peggiorare. Alle Officine Storiche si accederà da Piazza Luigi Orlando ed entrando dal porto mediceo. In mezzo c’è il maggior asse di scorrimento nord sud della città e anche il più trafficato, criticato e odiato con le citatissime rotatorie dei Quattro Mori e del Nautico e la non meno imputata pista ciclabile degli Scali Novi Lena: un progetto sbagliato a detta di tutti, le rotatorie sono troppo strette e creano ingorghi e la ciclabile ha tolto una bella percentuale di carreggiata alla strada. La stessa assessora Giovanna Cepparello, raggiunta per telefono, lo conferma: “Il quadrante in questione, combinato rotatorie e ciclabile, va ripensato”. Si tratta di opere realizzate pochi anni fa con la passata amministrazione a Cinque Stelle e ormai questa, di amministrazione, a nove mesi dallo scadere del mandato, se ne lava le mani, perché ormai può fare ben poco, come si legge bene tra le righe delle affermazioni della Cepparello quando si inizia di parlare di pianificazione e finanziamenti: “Si tratterebbe sicuramente di un errore dover mettere mano a opere finanziate con i soldi pubblici e gli interventi necessari se verranno fatti saranno fatti in futuro”. Il futuro, lo sanno anche i bambini, non esiste. Il presente invece si propone come un grosso problema, per un tratto stradale di 500 metri che nel peggiore dei casi può fare impiegare anche 45 minuti di percorrenza a causa del traffico a volte quasi immobile. E la prova del fuoco ci sarà subito, con le Officine Storiche, e pochi giorni dopo con l’apertura delle scuole. Però intanto le istituzioni ammettono che il progetto di questo tratto stradale non funziona, Ciclovia Tirrenica o meno, ed è già qualcosa: “Il comparto crea grossi problemi al traffico, che risentirà sicuramente dell’apertura delle Officine Storiche. Tutto il quadrante va rivisto, occorre trovare un’alternativa per una migliore fruibilità della Ciclovia Tirrenica”.
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