Ci mancheranno i suoi occhiali rigorosamente cerchiati di bianco. E’ venuta a mancare stanotte a Roma, all’età di 93 anni, la regista Lina Wetmuller. Era nata il 14 agosto 1928. Una vita dedicata al cinema per il quale aveva realizzato film indimenticabili che hanno fatto la storia della commedia italiana.
Aiuto regista e attrice di Federico Fellini ne “La dolce vita” (1960) e “8 e mezzo” (1962), ha firmato la sua prima opera nel 1963, dirigendo “I basilischi”.
Pochi gli italiani a non aver assistito alla proiezione di capolavori come “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, “Film d’amore e d’anarchia” e “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”, con protagonisti Mariangela Melato – Giancarlo Giannini, la coppia che proprio lei ebbe l’intuito di comporre. O come “Pasqualino Settebellezze” con Giancarlo Giannini ancora mattatore, che nel 1977 le valse una candidatura all’Oscar, prima donna ad arrivare così in alto nel campo della regia cinematografica.
Ma tanti altri sono stati i premi conquistati in carriera dalla cineasta romana, tra cui quello di “Genio ed Eccellenza Italiana nel Mondo”, che le fu riconosciuto nel 2019 durante il sesto appuntamento di Senato&Cultura.
Tra i suoi trofei anche la stella sulla Walk of Fame al 7065 di Hollywood Boulevard, a 300 metri dal Chinese Theatre, ricevuta nel 2019, e l’Oscar onorario alla carriera l’anno successivo
“Sono onorata, vi ringrazio tutti. Ho una responsabilità grande, rappresentare l’Italia”, l’orgoglio di essere italiana e di rappresentare l’Italia il leit motiv delle sue dichiarazioni a margine di ogni riconoscimento guadagnato all’estero
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