Ricerca e tecnologie del mare “un settore in crescita”

Presentati a Palazzo Comunale I risultati dei ricercatori dello Scoglio della Regina e della Dogana d’Acqua

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LIVORNO – Presentati questa mattina a Palazzo Comunale i risultati del Citem, il Centro per l’Innovazione delle Tecnologie del Mare alla presenza del sindaco Luca Salvetti e dell’assessore all’innovazione Michele Magnani. “Cittadinanza, impresa e portualità, i centri di ricerca stanno crescendo – attacca Magnani – la lista di istituti è una famiglia che si sta allargando tramite la quale vogliamo traguardare nuovi obiettivi a livello regionale”. “Una realtà per la quale il marketing non è l’obiettivo reale – dichiara Salvetti – in particolare per la città di Livorno che pur non avendo l’università vuole smentire il fatto che si dica che non ci sono ricerca e studi. In questi anni è stato svolto un lavoro straordinario”. Ricerca, innovazione e tecnologie del mare, l’amministrazione annuncia anche un’attenzione particolare per un appuntamento importante, la prima Biennale del Mare nel 2025, presentata da Salvetti a Bruxelles. Una manifestazione legata all’economia del mare, ai cambiamenti climatici, allo sport, alle tecnologie, alla ricerca e all’innovazione: “Un evento che deve diventare di riferimento a livello europeo come lo è Ecomondo a Rimini”, commenta il sindaco. Prima delle relazioni dei ricercatori degli enti presenti allo Scoglio della Regina e alla Dogana d’Acqua interviene da remoto tramite una videochiamata il tecnico della Regione Toscana Leonardo Pellegrineschi per presentare ed illustrare i risultati del Bando Ricerca varato due settimane fa con scadenze a un anno e a un anno e mezzo da adesso e che forniranno opportunità per le imprese a Livorno che figura come terza provincia in Toscana come percentuale di investimenti nel settore, dopo Firenze e Lucca, con il 10 per cento del totale per 19 milioni di euro.

I RISULTATI DEI RICERCATORI

A seguire le relazioni dei risultati, a partire dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale rappresentato da David Pellegrini. L’istituto è presente a Livorno dal 2008 e si occupa di monitoraggio, consulenza e controllo ambientale riguardo ai sedimenti portuali, il rifacimento delle spiagge e l’ecologia. I siti analizzati spaziano lungo tutta la costa, dagli studi delle sabbie a Massa Carrara, al Sin di Livorno, il porto fino all’area protetta della Meloria, il monitoraggio dell’area problematica della Solvay, la Capraia, la Gorgona e l’isola del Giglio con uno studio sul trapianto della Posidonia marina. Segue Mariano Falcinelli del Cnit, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Telecomunicazioni che si occupa di progettazione di prototipi e progetti per la sicurezza marittima, per la navigazione autonoma, per la sorveglianza costiera e il monitoraggio delle attività con riprese radar in collaborazione con l’Agi, l’Agenzia Spaziale Italiana. È la volta di Marco Fontana del Dipartimento di Biomeccanica dell’Istituto Superiore Sant’Anna, presente a Livorno dal 2012 con il progetto “Green Port”, che si occupa di ricerca nell’ambito dell’automazione e della robotica per l’individuazione di soluzioni per la riduzione delle emissioni dell’inquinamento delle banchine, di conversione dell’energia del moto delle onde marine, della creazione di manipolatori ed elementi di robotica subacquei per lo studio degli ecosistemi sottomarini attraverso modelli di biorobotica studiati nei polpi e nei granchi. Per l’Ogs, l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale il lavoro consiste nel monitoraggio delle correnti, la chimica marina, la geofisica, la biologia e lo studio della presenza e dei movimenti delle plastiche inquinanti presenti in mare attraverso infrastrutture di alto livello tra cui anche una nave oceanografica. Presente anche il Lamma con Stefano Taddei, che si occupa non solo di meteorologia ma che studia anche l’impatto dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento del livello dei mari in rapporto alle alluvioni e alle mareggiate, i movimenti delle perturbazioni e la sicurezza delle coste. Poi c’è il Centro Nazionale di Ricerca Cnr Ibe che si occupa di bioeconomia, inquinamento dell’aria, monitoraggio costiero tramite radar, planimetrie, effetti delle mareggiate e delle libecciate e inquinamento luminoso. Il Cibm, il Consorzio per il Centro Interuniversitario di Biologia Marina ed Ecologia Applicata si occupa di pesca sostenibile, risorse alieutiche, riutilizzo dei tessuti delle reti da pesca e sta portando avanti un progetto all’avanguardia sulla specie autoctona del gambero rosso. In ultimo non poteva mancare il Polo della Logistica di Villa Letizia che propone un corso di laurea triennale che ha esposto le proprie ricerche nel campo della movimentazione dei mezzi pesanti tramite simulatori e droni.


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