Riapre la Cartiera Reno De Medici. Salvati 163 posti di lavoro

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“Oggi si è riunito il tavolo al Mimit sulla crisi della cartiera Reno De Medici, congiuntamente al ministero del Lavoro. Dopo l’incontro dello scorso 5 febbraio in Regione Lazio con l’azienda e le parti sociali, l’assessore all’ambiente Elena Palazzo si era impegnata a velocizzare l’approvazione delle procedure e scongiurare la chiusura dello stabilimento e il relativo licenziamento degli addetti alle lavorazioni. La Regione è stata, infatti, sin da subito, pronta a risolvere i problemi burocratici, tenendo conto delle prescrizioni dettate dal tribunale a seguito del sequestro del depuratore. Lo scorso 13 febbraio, infatti, è stata rilasciata l’autorizzazione che consente di riprendere la produzione senza ulteriori ritardi. Dopo settimane di lavoro condiviso, ci sono ora tutte le condizioni affinché lo stabilimento riprenda a lavorare regolarmente”. Parole dell’assessore allo sviluppo economico della Regione Lazio, Roberta Angelilli.

“Abbiamo chiesto e ottenuto dalla proprietà dell’azienda, l’impegno a riattivare immediatamente la produzione e ritirare formalmente la procedura di cessazione dell’attività – aggiungono la Angelilli e l’assessore all’ambiente Elena Palazzo – allo stesso tempo è stata inviata al ministero dell’ambiente un’istanza di interpello congiunta, sottoscritta dal direttore della direzione ambiente della Regione Lazio e dal direttore generale di Assocarta, al fine di ricevere dal Mase un chiarimento formale sulla normativa applicabile al trattamento dei fanghi riammessi al ciclo produttivo”.

“La Regione Lazio – concludono la Angelilli e la Palazzo – seguirà con attenzione tutte le procedure e continuerà ad essere parte attiva per garantire le migliori condizioni per lo sviluppo e la difesa dei livelli occupazionali. Ringrazio a tal proposito, per la preziosa collaborazione, il sottosegretario al Mimit, Fausta Bergamotto che, con grande tempestività, ha coordinato il tavolo per la soluzione positiva della vertenza”.

Reno De Medici ritira la procedura di licenziamento di tutti i 163 dipendenti della cartiera di Villa Santa Lucia (Frosinone) e si prepara a riprendere la produzione di cartoncino ottenuto da materiali riciclati. La decisione è arrivata nel corso del Tavolo di confronto che si è tenuto questo pomeriggio al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Licenziamento collettivo e chiusura della fabbrica erano state decise dopo un’indagine della Procura di Cassino sul funzionamento del depuratore consortile ex Cosilam, nel quale RdM scaricava i fanghi del suo ciclo di produzione. Per superare quei problemi, la cartiera aveva deciso di effettuare una serie di lavori al suo interno, al termine del quale il tribunale ha autorizzato la ripresa produttiva. Ma RdM invece ha deciso per lo stop definitivo, in quanto il provvedimento disponeva, tra le altre cose, di smaltire all’esterno tutti i fanghi. Per Reno de Medici però una parte (i cosiddetti ‘fanghi primari’) non deve essere smaltita ma riciclata come nuova materia prima, in quanto ricca di fibre e cellulosa; stesso discorso per i ‘fogliacci’ che possono diventare nuova materia prima. La situazione si è sbloccata oggi quando la Regione Lazio ha esibito una determinazione della Direzione Ambiente che, nei fatti, autorizza il riciclo di ‘fogliacci’ e ‘fanghi primari’.

Alessandra Trotta

(Giornalista e scrittrice)


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