Il 25 aprile è un giorno di festa, di gioia, di cui tutti dobbiamo essere fieri ed orgogliosi ha detto il sindaco di Latina Coletta. Il 25 aprile è un simbolo per il nostro paese. È l’inizio di una nuova storia che ci ha portato alla stesura della nostra Costituzione e alla nascita della Repubblica Italiana. Una repubblica libera e democratica. In altri paesi vi sono altre date, ma la Liberazione ha riguardato tutta l’Europa. Ci ha consegnato un’Europa libera. Il 25 aprile è stato un punto di arrivo e nello stesso tempo un punto di partenza. Il 25 aprile non è solo un prima e un dopo, ma è un sempre! Il 25 aprile è il giorno in cui ricordiamo le nostre radici. Sono radici partigiane e antifasciste. Sono radici di uomini e di donne che sacrificarono la loro vita combattendo, anche senza armi e con il solo impegno civile, per conquistare la loro e la nostra libertà. Sono radici di uomini e donne che si sono opposti alle leggi razziali, alle manipolazioni genetiche, a leggi costitutive illegali e soprattutto si sono opposti alla perdita della dignità umana. Dobbiamo dirlo in maniera forte e chiara soprattutto in questo momento storico in cui rischiano di trovare spazio pericolosi revisionismi negazionisti che, cavalcando i problemi attuali, cercano di accreditarsi in maniera populista. E ciò non è consentito dalla nostra Costituzione e dalle leggi dello Stato. Di questo dobbiamo essere tutti consapevoli. Perché Liberazione significa fine delle dittature, significa ricordo dei campi di sterminio, significa il ripudio di ogni forma di razzismo, omofobia e xeno fobia. Significa Libertà e Democrazia”.
Il sindaco Damiano Coletta ha ricordato coloro che si impegnarono e morirono per la libertà dell’Italia, esprimendo gratitudine per il sacrificio compiuto, sacrificio che deve essere trasmesso alle nuove generazioni, perché, dice il Primo Cittadino: “I giovani devono capire che libertà e democrazia non sono parole vuote se noi tutti le riempiamo attraverso il giusto esempio, il costante impegno e un forte senso civico. Tutto questo consentirà a loro, e a noi tutti, di tracciare le giuste coordinate da cui partire per capire dove vogliamo andare. Sottolineo ‘dove vogliamo andare’ e non dove stiamo andando”.
“Ecco, credo che la Liberazione in fondo ci ha consegnato due cose fondamentali: un privilegio ed un dovere. Il privilegio di discutere sulla libertà senza dover rischiare la vita per conquistarla ed il dovere di difenderla dopo che altri l’hanno conquistata per noi. Scegliere da che parte stare nel difendere la libertà, la democrazia e i diritti dell’uomo: questa è l’eredità che ci ha lasciato la Resistenza e che dobbiamo saper trasmettere alle future generazioni. Lo dobbiamo fare in maniera attiva attraverso la partecipazione all’interno della comunità e in maniera aperta contro la politica della paura e contro ogni forma di intimidazione. E lo dobbiamo fare con il sorriso fiero di chi, con gioia, vive in un paese libero e democratico. Viva la Resistenza, viva la Costituzione, viva la Repubblica Italiana!”.
Il vicepresidente della Regione Lazio, Massimiliano Smeriglio ha sottolineato che questo è un giorno dedicato alla memoria dei caduti di una delle zone più colpite dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Un territorio coinvolto prima nello Sbarco di Anzio e poi nella Battaglia di Cisterna, eventi importanti che portarono alla liberazione di Roma, dove le avanguardie hanno dato un contributo enorme nell’avanzata verso nord e dove le popolazioni, strette tra due fuochi, hanno subito le conseguenze più devastanti della guerra in casa. Poi la resistenza ha vinto e il popolo italiano è libero. Il dovere di ricordare, onorare la resistenza ed educare a farlo è compito di tutti, in primis delle Istituzioni democratiche nate da quel sacrificio”.


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