LATINA – “Affrontare il Consiglio Comunale sul rendiconto è stato molto complesso. Sono rimasta colpita, sfavorevolmente, dalle cifre non spese per i servizi sociali, in favore degli ultimi e dei bisognosi contenuti nel documento che avremmo dovuto sostenere”.

A dichiararlo è l’Arch. Patrizia Fanti, Consigliere di Fratelli d’Italia, a seguito della seduta tenutasi nella giornata di ieri.

“Ho lasciato la quasi totalità del mio cuore all’Assessorato ai Servizi Sociali che ho avuto l’onore di guidare. Un ufficio composto da uomini e donne di straordinaria qualità morale e professionale.

Leggendo alcuni numeri, tuttavia, ho avvertito un profondo disagio anche per i colleghi di maggioranza, che hanno espresso il loro voto favorevole.

Il totale delle cifre non spese nel sociale lascia davvero senza respiro: 4.683.699.00 euro. Quasi 5 milioni di euro!

Se si analizzano le singole voci, il disagio certamente non può non aumentare. Per tutto ciò che riguarda il periodo nel quale l’emergenza Covid spirava forte nelle famiglie, non solo dal punto di vista sanitario, quanto sociale ed economico, il Comune di Latina non ha speso 358.301.26 euro per la solidarietà alimentare e 15.197.69 euro previsti per la sanificazione.

Per la tutela dei minori abbiamo 127.093.10 euro non spesi! Allo stesso modo, per il supporto alle famiglie nel primo anno di vita del bambino, le somme non spese ammontano a 107.500.00 euro!

Non risulta speso, fra l’altro, neanche il 5 x 1000 Irpef per la promozione sociale, che ammonta a 45.479.60 euro.

Come supporto alle famiglie con minori in età evolutiva prescolare nello spettro autistico, non sono stati spesi 30.863.84 euro.

Il contributo regionale “Casa Famiglia, Dopo di Noi”, pari ad euro 350.794.61 non sono stati spesi. Ricordo che il “Dopo di Noi” è un provvedimento di assoluta civiltà per offrire ai diversamente abili un futuro possibile anche dopo la scomparsa di un genitore o di un parente.

Una fotografia davvero dolorosa per chiunque abbia sperimentato, direttamente o indirettamente, quanto le famiglie e le persone, specialmente le più deboli ed indifese, abbiano il bisogno ed il diritto di un sostegno incondizionato da parte di ogni singola istituzione.

Il Comune, come ente di maggiore prossimità, dovrebbe essere in prima fila” chiosa l’Arch. Fanti.


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