Raffineria Eni a Livorno: riconversione bio grazie al Recovery Fund

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Livorno – Il futuro della raffineria Eni al centro della conferenza stampa di questa mattina in sala Consiglio a Palazzo Comunale alla presenza dei sindaci di Livorno Luca Salvetti e Collesalvetti Adelio Antolini e degli assessori del Comune di Livorno Gianfranco Simoncini (Lavoro e Sviluppo Economico) e Giovanna Cepparello (Ambiente). La riconversione a bioraffineria del sito industriale di Livorno di proprietà dell’Eni e le conseguenti ricadute economiche, occupazionali e ambientali sono stati gli argomenti trattati questa mattina.

Il primo a prendere la parola è stato il sindaco Luca Salvetti che ha fatto un breve riassunto dell’ultimo anno e mezzo, durante il quale le due Amministrazioni di Livorno e Collesalvetti si sono dovute confrontare con il progetto mai ben definito del gassificatore per la produzione di metanolo. “Il progetto – ha specificato il sindaco Salvetti – è partito con il piede sbagliato spostando l’attenzione dalla necessità di una riconversione intelligente e complessiva della Raffineria alla polemica su Livorno luogo dove scaricare e risolvere la problematica dei rifiuti della piana fiorentina. A questa fase i sindaci di Livorno e Collesalvetti hanno risposto in maniera chiara e netta interpretando alla perfezione i sentimenti dei cittadini in genere ma anche delle forze politiche e dei comitati ambientalisti”.

Il sindaco ha proseguito illustrando i risultati dell’incontro avuto il 30 dicembre a Roma, insieme al Presidente delle Regione Toscana Eugenio Giani con i vertici di Eni: “il nostro impegno, che ha visto affiancarsi quello della Regione Toscana con il presidente Giani, per un azzeramento delle mosse e contromosse del passato e un nuovo inizio di confronto capace realmente di tenere in considerazione tutte le richieste e necessità lavorative, occupazionali e ambientali.
Spesso in questi mesi dicendo che non convinceva il progetto Waste to methanol in tanti si sono chiesti perché a Livorno non poteva essere lanciata la riconversione a Bio raffineria come era accaduto a Venezia e Gela. Una soluzione capace di lasciare fuori il tema dei rifiuti e puntare su prodotti vegetali e animali per la produzione di bio carburante, riducendo fino a far scomparire l’utilizzo di olio di palma.
Ebbene l’impegno a lavorare in questo senso sembra produrre i suoi effetti, Eni infatti ha inserito nelle progettualità da finanziare con il recovery fund una bio raffineria per produrre HVO (hydrotreated vegetabil oil) da realizzare a Livorno.
La notizia di oggi quindi è che, se nei mesi scorsi c’erano due scenari per niente incoraggianti ovvero il rischio chiusura o il ragionamento su un impianto legato ai rifiuti, adesso c’è una terza via proposta dalle istituzioni locali e regionali che punta ad una riconversione tutta da disegnare e preparare, alla quale Eni, inserendola nel Recovery fund, ha detto si.
Da questo dobbiamo partire, da una soluzione che, se unita a progetti che prevedano impianti ancora più green, si sposerebbe alla perfezione con ciò che noi tutti vogliamo, con l’aggiunta che i possibili finanziamenti per il progetto gassificatore che noi vogliamo superare, siano mantenuti per lo stabilimento livornese e utilizzati per la sicurezza dell’impianto e il miglioramento della produzione di lubrificanti che è quella che nel sito di Livorno sta funzionando a buon livello.
Noi siamo certi che la riconversione del sito, gli ammodernamenti degli impianti con l’abbattimento dei rischi sull’inquinamento, la ricerca delle soluzioni per mantenere inalterati i livelli occupazionali e la realizzazione di una vera operazione di economia circolare potrà portarci ad un consolidamento dell’azienda sul territorio con certezze per i lavoratori diretti e dell’indotto e contemporaneamente ad un saldo estremamente positivo sul fronte della salvaguardia ambientale dove Livorno e Collesalvetti non possono concedere oltre. Abbiamo già incontrato le forze politiche, le rappresentanze sindacali, i vertici della Regione e le associazioni ambientaliste per condividere il percorso da fare”.

E’ iniziato così un percorso accolto positivamente:

“Sul tavolo ci sono queste novità che sono molto positive” hanno detto i sindacati

“Una soluzione che dà chance importanti sul fronte ambientale” afferma Legambiente

“Livorno come laboratorio per la riconversione ecologica della base produttiva del Paese” le parole della Regione Toscana

“Fin dall’inizio – ha dichiarato Adelio Antolini, Sindaco di Collesalvetti – abbiamo affrontato la questione relativa alla Raffineria Eni, seguendo una delle linee prioritarie del nostro mandato, ossia la conciliazione tra ambiente e sviluppo. Oggi, in ottemperanza alla delega ricevuta dal Consiglio Comunale di Collesalvetti lo scorso 12 Giugno, iniziamo a vedere i primi risultati.
L’indicazione sullo sviluppo e sulla riconversione della raffineria di Stagno, dovrà essere, dapprima recepita nei piani del Governo, e, successivamente, studiata nel dettaglio. Oggi, in virtù delle nuove posizioni della Regione per ciò che concerne lo smaltimento dei rifiuti, riaffermiamo la nostra posizione riguardo al progetto del gassificatore puntando, invece, sull’ammodernamento della Raffineria stessa.
Saremo dunque impegnati come Istituzioni al fianco dei sindacati e dell’azienda per la salvaguardia dei posti di lavoro a lungo termine e per il miglioramento della qualità dell’ambiente.
Il percorso intrapreso in sinergia con il Comune di Livorno, pone l’attenzione su un progetto più ampio legato allo sviluppo del nostro territorio, ne è un esempio, il recente aumento di capitale dell’Interporto di Guasticce ”.

Anche l’assessore al lavoro del Comune di Livorno Gianfranco Simoncini ha rimarcato l’importanza della salvaguardia dei livelli occupazionali aggiungendo che “Livorno e Stagno devono tornare a ad essere collocate all’interno di strategie fondamentali per la crescita economica e lavorativa dei due comuni”.

L’assessora all’ambiente Giovanna Cepparello ha evidenziato l’aspetto del miglioramento ambientale “La conversione dell’impianto Eni a bio raffineria garantirebbe un notevole abbattimento dell’inquinamento del territorio. Abbiamo studiato l’impianto Eni di Marghera, già convertito a bio raffineria e risulta evidente la riduzione dell’ossido di azoto e di zolfo nell’aria, un migliore bilancio di CO2 e un naturale risparmio di risorse idriche.
Il percorso è da costruire e noi vigileremo affinché il bilancio ambientale sia decisamente favorevole”.


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